
In Italia, le Cronache di Narnia sono venute alla ribalta al seguito del film del 2005 Il Leone, la Strega e l’Armadio, anche se C.S. Lewis le aveva pubblicate cinquanta anni prima.
Questo ciclo affascinante di letteratura fantasy per bambini e ragazzi, all’epoca della pubblicazione dei sette romanzi che la componegono (1950-1956), teneva incatenati i giovani lettori – e non solo loro – che aspettavano con ansia l’uscita di ogni nuovo romanzo. A quell’epoca la televisione era poco diffusa nel mondo, e la lettura era l’unico approdo per menti desiderose di imparare oltre che di passare il tempo. Ma il fenomeno della diffusione di questi libri è proseguito anche in seguito. Il Leone, la Strega e l’Armadio si piazza tuttora al decimo posto dei romanzi più letti al mondo, e non è poco, con ormai un centinaio di milioni di copie vendute. Questo libro di un famoso professore di Oxford, C.S. Lewis, continua a tenere banco ai nostri giorni insieme ai romanzi del suo collega ed amico J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit.
Letteratura cristiana: le Cronache di Narnia

Erano entrambi ferventi cristiani, Tolkien cattolico e Lewis anglicano, come anche i loro amici che facevano parte del circolo informale degli Inklings (Scribacchini, ma anche Cercatori di segni) ma fecero scelte letterarie diverse. Tolkien, per rispetto verso il proprio Credo, scelse di occultarne i valori nelle sue opere, senza mai rivelarli esplicitamente. Lewis invece riteneva suo dovere di cristiano evangelizzare con ogni mezzo: con le conferenze, con i saggi teologici, ma anche… con i romanzi.
Così nasce Il Leone, la Strega e l’Armadio, il primo romanzo del ciclo di Narnia, un ciclo in cui un solo personaggio compare in tutti e sette i libri, il grande leone Aslan, il Cristo di Narnia, il Salvatore di tutti.
Il Cristo di Narnia

Questo sarà evidente perché, nella Narnia gelata dalla Strega Bianca che tiene tutti sotto la sua tirannia, come schiavi o come oppositori, l’arrivo di Aslan porterà il primo soffio di primavera, e Father Christmas, personificazione del Natale, potrà tornare con i suoi doni. Lewis non amava affatto l’americano, consumistico Santa Klaus, e gli preferiva quest’altro titolo che portava in sé l’idea del Natale del Signore. Il doni che Father Christmas darà ai bambini (un pugnale, un elisir di vita, arco con frecce, spada e scudo) hanno valore sacramentale e permettono di sconfiggere il male e di guarire le ferite che il male ha inferto.
Ancora più evidente ne sarà il valore cristologico quando Aslan darà la sua vita in riscatto per la vita di un piccolo traditore e poi risorgerà spezzando la Tavola di pietra su cui giaceva ucciso, avvinto dai legami della strega.

Questo è stato il percorso didattico che gli alunni di Religione della I E della scuola media Andrea Guardi di Piombino hanno fatto con la loro insegnante, prof. Maria Dell’Amico. Hanno ricreato, con i loro mezzi espressivi, la storia dei quattro bambini e di Aslan il grande leone. Ed ecco il risultato visibile: l’armadio… si apre davvero! Complimenti a tutti.