
Il nome “Cottolengo” evoca immediatamente l’idea di una struttura per infermi gravissimi tenuto da suore che ad essi dedicano la loro esistenza, ma forse non evoca direttamente l’dea di… canarini!
La scelta dei più abbandonati
Antesignano di don Bosco, Giuseppe Benedetto Cottolengo nasce a Bra (Cuneo) nel 1786, primo di dodici fratelli. Studia nel seminario di Asti e nel 1811 diventa sacerdote. A Torino, si rende presto conto della triste realtà in cui versa la popolazione: disoccupazione, povertà di ogni genere, malattie e infanzia abbandonata.
Il sacerdote nel 1828 decide di fondare un piccolo ricovero, due stanzette in affitto, per ospitare alcuni malati rifiutati da tutti. Dopo quattro lo dovrà chiudere a causa di una epidemia, ma aprirà un nuovo ricovero, dove porterà gli ammalati personalmente con una carretta a mano: è la “Piccola Casa della Divina Provvidenza”, che accoglie disabili, ragazze madri, orfani, ex prostitute, anziani. L’istituto verrà gestito dalle suore vincenziane, ed altri ne sorgeranno a Torino, in Italia e all’estero. Per qualche tempo, don Bosco presta la sua opera nella “Casa della Divina Provvidenza”. San Giuseppe Cottolengo muore nel 1842 a Chieri (Torino).
Cottolengo e gli animali: canarini & Company
Il Cottolengo, che si occupava senza risparmiarsi dei più bisognosi, e dei disabili rifiutati da tutti, aveva la compagnia di due canarini con cui parlava e le cui melodie dedicava alla Madonna.
Alcune oche, invece, di proprietà di una famiglia che abitava vicino al suo convento, avevano l’abitudine di schiamazzare durante le ore della preghiera quando andavano a mettersi in guazzo nell’acqua. Avvertito del problema, il santo disse loro qualche parolina, istruendole sulla strada che dovevano fare per andare all’acqua, quanto tempo dovevano starci, e il silenzio che dovevano tenere per non disturbare il raccoglimento: e le oche gli obbedirono puntualmente. Anzi, quando una suora provò a farle sgarrare, piuttosto che cambiare strada rispetto a quella indicata loro dal santo preferirono tornare indietro e rinunciare al bagno. Anche con i conigli ottenne un simile rapporto di amicizia e di obbedienza: perché chi ama veramente Dio e gli uomini ama anche gli animali.