Alla Verna: «Conoscere la Bibbia Oggi»

«Conoscere la Bibbia Oggi»
In questa foto non siamo tutti, ma meglio di niente…

E così, anche questa XX edizione del corso biblico di agosto alla Verna è venuta e se ne è andata, come tutte le altre, mentre il tempo scorre, portando avanti, sempre in avanti, le nostre idee e le nostre iniziative. Quella del «Conoscere la Bibbia Oggi» alla Verna nacque nel 2003 con uno scopo preciso: accostare in un modo il più possibilmente facile e gradevole le persone del nostro «oggi» ad un mondo biblico che, molto remoto e complesso per la nostra attuale mentalità, non per questo ci deve rimanere indifferente, incomprensibile o fraintendibile.

Necessità di un cammino comunitario

«Conoscere la Bibbia Oggi»
La grande croce del Piazzale

Perché se ci si avvicina da soli al testo biblico, si rischia non solo di non capire, ma addirittura di capire le cose alla rovescia rispetto al senso in cui l’agiografo le ha riportate.

Ad esempio, la famosa frase di Gesù «Chi vuol essere mio discepolo e non odia suo padre e sua madre… non è degno di me» (Luca 14,26) usa proprio il verbo «odiare», ma non nel senso in cui lo intendiamo noi. In quel tipo di pensiero semitico povero di sfumature, in cui tutto è bianco o nero, o si ama o si odia, non sono date sfumature intermedie di grigio. Il senso va spiegato nel significato di «amare di più» o «preferire», concetti che a noi sembrano semplici ma che in quel tipo di pensiero non possono esprimersi in un lessico che noi possiamo comprendere agevolmente. Quindi, in questo contesto «odiare» non vuol dire altro che «dare la priorità a…». Eppure, in un’omelia, ho sentito dire che bisogna «odiare» ciò che potrebbe separarci da Cristo: ma quando mai?

«Conoscere la Bibbia Oggi». Lo scopo del corso

«Conoscere la Bibbia Oggi»
Notturno sulla Verna

Pertanto, lo scopo di questo tipo di corso è quello di portare la Bibbia, con tutta la sua complessità (perché anche i Vangeli non sono affatto facili come la gente pensa che siano…), oggi, cioè nel nostro tempo e nel nostro contesto, alla nostra conoscenza, dove il verbo «conoscere» deve essere inteso in senso biblico, cioè nel senso non di una semplice acquisizione di dati – che pure è importante -, ma di un rapporto che coinvolge tutta quanta la persona.

Nel corso degli anni, abbiamo trattato alla Verna tutto l’Antico Testamento, oltre ai Vangeli: il libro di Daniele, a cui ci siamo accostati quest’anno, è stato l’ultimo della serie veterotestamentaria. Un libro indubbiamente difficile per noi, ma non tanto quanto la prima apparenza (con tutte quelle visioni e quei calcoli astrusi) farebbe pensare.

Una curiosità: una temperatura non proprio… alvernina

È stato un itinerario abbastanza piacevole, compiuto insieme in un buon clima comunitario. Il caldo estivo, per una volta, si è fatto sentire, certo non come nelle nostre città dell’interno, ma segnando abbastanza il nostro soggiorno se, come vedete nella foto, questa era la temperatura almeno nelle camere più esposte al sole. Per il prossimo anno, più o meno nello stesso periodo, possiamo prevedere di proseguire con il Nuovo Testamento, in particolare con gli Atti degli Apostoli. I partecipanti si sono, così, salutati col desiderio di presto ritrovarsi.