Contestazione di una “omelia”. Le richieste di Farè: Conclave 2 – Il ritorno

Conclave 2 - Il ritorno
Immagine da me realizzata con AI tramite www.crayon.com

Andando verso il termine della sua conferenza (perché chiamarla omelia, ormai, sarebbe un travisarne le intenzioni), Farè ribadisce quale sia la sua posizione, e mi sembra inutile ripetersi su cose già dette. Ci può interessare solo quello che chiede.

Le richieste di Farè: Un Conclave 2 – Il ritorno

«Auspico quindi pregando e soffrendo, come ci ha insegnato papa Benedetto XVI, che i cardinali creati prima del 2013, esclusi cioè gli pseudo cardinali creati da Bergoglio, intervengano per tutelare doverosamente i diritti della sede Apostolica (come da articolo 3 di Universi Dominici Gregis) riconoscendo la mancata abdicazione di papa Benedetto XVI, dichiarando la morte del Papa avvenuta il 31 dicembre 2022 e procedendo all’immediata convocazione del Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice poiché l’articolo 3 di Universi Domenici Gregis consegna ai Cardinali il potere-dovere di intervenire per tutelare i diritti della Sede Apostolica in caso di impedimento o di occupazione della sede. Essi possono e devono intervenire. Riconosco questa come unica via di soluzione percorribile.

In data 6 giugno 2024 è stata depositata presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano da Andrea Cionci e del suo team di avvocati l’istanza per il riconoscimento della nullità dell’abdicazione di papa Benedetto. Pur essendo passati diversi mesi, il tribunale non ha ancora dato risposta su una questione così centrale come la validità dell’elezione di un pontefice e questo è molto grave.

Questo silenzio va a corroborare il sospetto che non si voglia affrontare la questione perché affrontarla vorrebbe dire dover per forza ammettere che ci troviamo di fronte a un caso gravissimo. Spero che quanto prima l’istanza depositata venga presa in serio esame e che le venga data debita risposta iniziando al più presto le procedure per ristabilire la giustizia al vertice della chiesa perseguendo i colpevoli e ristabilendo coloro che sono stati ingiustamente perseguitati e soprattutto indicendo un valido conclave per l’elezione del successore di papa Benedetto».

La risposta: Citazione scorretta

Devo prima di tutto evidenziare che la citazione che Farè offre dell’art. 3 della Universi Dominici Gregis è imprecisa e scorretta. Infatti il testo che egli cita non contiene minimamente le precisazioni «in caso di impedimento o di occupazione della sede» romana, ma semplicemente parla di vacanza della sede stessa, specificando «dopo la morte o la valida rinuncia del Pontefice». Le precisazioni apposte da Farè sulle circostanze della sede vacante sembrano invece voler suggerire che l’articolo in questione preveda la possibilità di una Sede impedita o di una usurpazione da parte di un antipapa!

Conclave 2 – Il ritorno

Se quanto narrato fino ad ora fosse un film, quello che Farè chiede adesso è un sequel – fotocopia di quanto già avvenuto: un «Conclave 2 – Il ritorno».

I cardinali creati prima del 2013, scusate, sono i medesimi che hanno eletto papa Francesco, e tra questi c’è Bergoglio stesso! Quelli che sono ancora in vita, naturalmente, e che rientrano nell’età prescritta. Prendendo in considerazione solo i cardinali elettori, cioè quelli che nel corrente anno sono ancora sotto gli 80 anni di età, ne troviamo solo 4 di nomina di Giovanni Paolo II, e 18 di nomina di Benedetto XVI. È vero che tra di loro riconosco almeno uno o due nomi che si sono messi in luce per le critiche anche dure rivolte a papa Francesco, ma nessuno di essi (che pure hanno partecipato al conclave del 2013) ha mai contestato come invalida l’elezione di Bergoglio al Pontificato; eppure fin qui non hanno avuto timore a dire al Papa ciò che loro ritenevano giusto…

In ogni caso, se qualcuno di loro, secondo la richiesta di Farè, convocasse un Conclave e procedesse ad una elezione, compirebbe uno scisma: l’elezione sarebbe invalida e sarebbe questo gruppuscolo ad eleggere un antipapa!

Il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano

Abbiamo già preso in considerazione l’istanza presentata da Cionci alla sede giudiziaria sbagliata per chiedere la cosa sbagliata (QUI). Il Tribunale dello Stato Vaticano non può rispondere a Cionci perché non è competente in materia religiosa, ma solo civile e penale. Una simile pretesa fa cadere le braccia per quanto denota la fondamentale confusione di idee. Sarebbe come rivolgersi al Tar per chiedere una dichiarazione di nullità del sacramento del matrimonio, oppure andare dal Giudice di pace per domandare il permesso di celebrare la Messa in rito bizantino. Sottoporre ad esame la Declaratio di Benedetto XVI non spetta certo a loro. Come ripetuto a sazietà anche qui, la competenza è esclusivamente del Collegio cardinalizio: e allora perché non si rivolgono a questo?