Sono stati due pomeriggi intensi quelli che hanno visto un buon numero di persone, a La Spezia e Sarzana, raccogliersi rispettivamente nella sede dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ligure e nella chiesa del monastero delle Clarisse per compiere insieme una sorta di ritorno alle origini della comunità cristiana.
Si tratta di una bella iniziativa nata su suggerimento delle sorelle Clarisse di Sarzana, che desideravano porre al centro dell’attenzione “come tutto ebbe inizio”, cioè come iniziò il cammino comunitario e missionario della Chiesa negli anni cruciali che seguirono immediatamente l’evento della Pasqua di Cristo: così è nato il convegno del 28-29 settembre 2024.
Questo piccolo percorso di approfondimento è stato organizzato dalla sede di La Spezia dell’Istituto Ligure, ed è stato attuato in due pomeriggi, su La Spezia e su Sarzana, per permettere di assistervi ad un numero più vasto di partecipanti. Il percorso si è svolto su tre livelli:
- Il livello biblico, un livello privilegiato perché le fonti scritte (il Nuovo Testamento) sono coeve allo sviluppo della Chiesa delle origini, in particolare le lettere paoline;
- Le testimonianze archeologiche, fondamentali, che però seguono a distanza di almeno un secolo;
- La prima iconografia cristiana, legata alle testimonianze pittoriche delle catacombe.
Come tutto ebbe inizio: le relazioni del convegno
Il convegno ha visto alternarsi tre relatori, con le diverse competenze richieste per la trattazione di questi tre tipi di testimonianze. La sottoscritta ha dunque trattato dal punto di vista biblico il modo di essere delle primitive comunità cristiane, nel contesto dell’humus ebraico dell’epoca nel quale il cristianesimo è nato e verso il quale ha mostrato una grande continuità ma anche, per alcuni aspetti particolari, una significativa discontinuità. Uno di questi aspetti, benché secondario, è certamente il rapporto con le immagini sacre, vietate nell’ebraismo e sviluppatesi invece nel cristianesimo sulla base dell’Incarnazione del Verbo in cui la Persona del Figlio, secondo la fede cristiana, assume la natura umana.
Interessantissima la relazione dell’archeologo F. Simone Schiavone dell’ordine dei Minori Conventuali, il quale ha presentato le prime testimonianze di vita comunitaria dei cristiani attraverso il ritrovamento di iscrizioni e di Domus Ecclesiae, non presenti però in Italia.
Pure interessantissima la relazione della prof. Clara Vigorito in merito alla prima iconografia cristiana, reperibile nelle catacombe: pur semplice nei tratti (la relatrice ha parlato di pittura compendiaria, cioè ridotta all’essenziale), questo complesso di pitture rappresenta già il compendio di tutte le forme iconografiche che si svilupperanno nell’arte sacra cristiana per i secoli successivi fino all’Ottocento.
Di tutto questo avremo modo di riparlare in modo più approfondito.