
Anche se Ciro non lo conosce, il Signore lo ha scelto come strumento di realizzazione del suo piano a favore di Israele e di tutta l’umanità. Lo ha unto, consacrato per un ufficio momentaneo, la salvezza di Israele (v.4a) e, con Israele, delle sorti dell’umanità; mentre la scelta di Israele come popolo di Dio si trova nella stabilità di un rapporto reciproco.
Ci sembra strano, ma Dio fa di Ciro, un re pagano, il suo “unto” (45,1: mashiach), mediante il quale realizzerà la sua opera di salvezza a favore di Israele. Lo può fare, perché Dio creatore è anche il signore della storia con tutto il suo bene e con tutto il suo male. Fuori di Lui non esiste alcun dio! Notare l’insistenza con cui si ripete questa affermazione finora inedita.
Ciò che Dio ha operato un tempo attraverso il re di Gerusalemme, lo può fare ora mediante un re straniero e pagano. Non è più menzionata la Casa di Davide.
Stillate cieli dall’alto
Isaia 45 «8Stillate, cieli, dall’alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo».
In ebraico e in greco, quel che scende dal cielo e viene partorito dalla terra sono giustizia e salvezza, termini astratti. Ma S.Girolamo, con occhi cristiani, leggerà in questo v. 8 l’annuncio della venuta del Giusto e del Salvatore, personificando la salvezza e la giustizia del testo originario.
Rorate caeli desuper et nubes pluant Iustum;
aperiatur terra et germinet Salvatorem.
Possiamo parlare, in questa lettura, di un sensus plenior, ovvero di una portata più piena della profezia in senso non inteso dall’autore. Ove il profeta vedeva la realizzazione di un’era di giustizia e di salvezza, l’interprete ne vede il compimento in una persona, Gesù di Nazaret.
Il progetto di Dio
Nessuno può osare di contestare il progetto di Dio, Creatore e Signore onnipotente, come l’argilla non può contestare l’opera del vasaio (45,9-13). Tutti i popoli sono nelle sue mani (vv.14-17), nel suo agire nascosto (v.15). Anzi, la sua salvezza è universale:
«22Volgetevi a me e sarete salvi,
voi tutti confini della terra,
perché io sono Dio, non ce n’è altri.
23Lo giuro su me stesso,
dalla mia bocca esce la giustizia,
una parola che non torna indietro:
davanti a me si piegherà ogni ginocchio,
per me giurerà ogni lingua».
Tutti gli uomini sono chiamati alla salvezza e l’appartenenza al popolo di Dio è basata sulla libera adesione di coloro che credono.