
A questo punto, chi è l’’adam in questo contesto? In italiano, come in altre lingue moderne, un unico vocabolo (uomo) designa sia l’essere umano in generale (l’umanità) sia l’individuo maschio dell’umanità stessa.
In ebraico, ’adam designa l’umanità, mentre ’ish indica il maschio della specie umana (’ishah è la donna), così come in greco, rispettivamente, anthropos e aner (gen. andros), e in latino homo e vir.
In italiano, la parola è unica ed è ambigua, perché indica sia l’umanità, l’essere umano in generale, sia l’individuo maschio della specie umana. Perciò sarebbe da evitare nella traduzione: dovrebbe essere resa con il nome collettivo umanità, per non indurre in inganno.
’Adam, di per sé, non è un nome proprio di persona; e non significa neppure uomo maschio. Evitiamo di immaginare che Dio abbia creato un pezzo unico di sesso maschile, e poi da quell’esemplare si sia riprodotto il genere umano. Il testo biblico non vuol dire questo, se non come spiegazione midrashica.
Il nome ’adam non ha plurale, è un singolare collettivo e designa gli uomini, la specie umana, l’uomo in genere, l’umanità. Dei 510 casi in cui ricorre nella Bibbia, solo in pochissimi indica un solo essere umano, un individuo: certamente ciò avviene in Genesi 4,25 e 5,3 in cui il nome non ha l’articolo e diviene il nome proprio del progenitore.
Chi è l’adam? Etimologia
L’etimologia del nome ’adam è controversa. Giuseppe Flavio propone come origine una radice ebraica che significa essere rosso, accostamento giustificato dal colore rossiccio della terra o della pelle di Adamo.
Altri collegano il termine ’adam con il sumerico Ada–mu = Padre mio, da intendersi nel senso di un antenato comune; o con il fenicio adam = servo o vassallo (della divinità).
È probabile invece che il termine derivi semplicemente da ’adamah = terra (come homo da humus), con il significato di fatto di terra, terrestre: l’accostamento verbale è giustificato dal legame strettissimo che unisce il corpo umano alla terra (cfr. poi in Genesi 2).
Tutti siamo ’adam
Quindi, ciò di cui stiamo parlando è l’umanità, la natura umana, tutti noi, e non un primo uomo o un singolo uomo. Tutti siamo ’adam.
Non siamo di fronte al progetto di creazione di un singolo, e neanche l’insieme dei maschi della specie umana, ma di una specie nella sua interezza: Dio manifesta il suo progetto di creare una umanità (il vocabolo nel testo non ha l’articolo, quindi è indefinito). E questa umanità, dice Dio, è creata a sua immagine e a sua somiglianza.