Oggi la Chiesa celebra la festa dei Santi Innocenti, i bambini betlemiti di età inferiore a 2 anni che Erode fece sterminare per essere sicuro di uccidere, fra di loro, il Re neonato, secondo la sua ottica un pericoloso pretendente che avrebbe potuto detronizzarlo. Invece Erode si detronizzò da solo, perché morì di lì a due anni, lasciando forzatamente quel potere che aveva voluto difendere persino facendo trucidare, nel sospetto che congiurassero contro di lui, la moglie più amata, Mariamne, e tre dei suoi figli, uno dei quali 5 giorni prima di morire lui stesso…
E sapete cosa fece, in morte come in vita, tanto scarsa era la sua considerazione della vita degli altri? Per essere sicuro che alla sua morte tutto Israele piangesse, ma dubitando assai che piangesse per lui, fece raccogliere nell’Ippodromo i capi delle principali famiglie ebree di tutto il paese e ordinò che alla notizia della sua morte fossero massacrati, in modo da assicurarsi il lutto di tutto il paese, se non per sé, almeno per gli uccisi. I soldati non eseguirono l’ordine, solo per intervento della sorella di Erode, Salome, e di suo marito Alessa.
Per questo suo vizio, l’imperatore Augusto coniò una geniale battuta, «Meglio essere il maiale [hys] di Erode che il figlio [hyiòs]», ironizzando sul fatto che Erode seguendo le leggi ebraiche non si permetteva di uccidere il maiale, ma non si faceva scrupolo invece di uccidere i propri figli.
C’è ancora Erode fra noi?
Questo Erode passò alla storia con il nome di Erode il Grande, perché veramente grande fu da un punto di vista politico, in un tempo molto difficile in cui era inevitabile confrontarsi o scontrarsi con lo strapotere romano. Dal punto di vista morale, fu totalmente sprezzante di ogni valore che non fosse il proprio interesse, fino a sacrificare cinicamente ogni vita si frapponesse fra lui e i suoi scopi. Allora, alla domanda se ci sia ancora Erode fra noi, non vi viene in mente una risposta?
C’è ancora Erode fra noi ogni volta che la vita umana viene sacrificata agli interessi economici.
Ancora regna Erode fra noi quando i governi perseguono il mantenimento del potere immolando a ciò tutto il resto.
C’è ancora Erode fra noi quando nel silenzio dei grandi della terra i piccoli muoiono per malnutrizione. Questa strage degli innocenti ci è contemporanea: ogni secondo che passa, un bambino nel mondo muore di fame; nel tempo che avete impiegato a leggere per intero questa frase, ne sono morti quindici.
C’è ancora Erode fra noi quando gli atti di terrorismo e le guerre fanno di ogni erba un fascio, sterminando noncuranti le vite innocue dei bambini per colpire, fra di loro, i potenziali nemici.
Sì, «Erode è sempre pronto a fare il suo mestiere», titolava un quotidiano pochi giorni fa…