Non importa la blasfemia. Basta il cattivo gusto… anzi pessimo

Cattivo gusto
Il banchetto degli dèi. Jan van Bijlert (1635 circa) – CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=22906441. Al centro della scena Apollo, in primo piano Bacco

In margine alle polemiche che si sono innescate a proposito della cerimonia inaugurale (molto poco sportiva) delle Olimpiadi di Parigi, mi è tornato a mente qualcosa che avevo scritto tempo fa a proposito di patatine croccanti… e del cattivo gusto di una certa pubblicità.

Cattivo gusto: lo spot delle patatine

Una vicenda che per un po’ ha agitato i social italiani è stata la pubblicizzazione di una marca di patatine croccanti che per la Comunione venivano sostituite nella pisside, con grande soddisfazione delle monache, alle Particole consacrate. Da gran parte dei cattolici si è gridato alla blasfemia, e in effetti lo spot tanto rispettoso non era, tanto è vero che sui diversi canali tv era circolato in due diverse forme già preventivamente e parzialmente censurate.

Riflessioni di non credenti

Per me era soprattutto stupido e di cattivo gusto, e certamente risultava offensivo verso la sensibilità di coloro che credono nel sacramento dell’Eucaristia; ma fra i commenti ho letto anche frasi del tipo «Io sono ateo, ma dà fastidio anche a me». Ed anche:

«Da non credente e non praticante credo sia giusto sospendere una pubblicità del genere, non la trovo rispettosa».

«Secondo me dovremmo tutti cercare di vedere la questione sotto la prospettiva del “rispetto”. Io sono ateo, lo spot non mi ha ovviamente dato fastidio, e l’ho trovato anche carino. Ciononostante trovo comprensibile che un cattolico possa trovarlo offensivo, l’eucarestia è un sacramento tra i più importanti per la religione cattolica, farlo diventare lo spunto per uno spot commerciale a mio avviso è una mancanza di rispetto. Così come deve essere giusto rispettare le religioni altrui, penso sia giusto rispettare anche la nostra (intesa come tradizionale di un paese). Se qualcuno facesse uno spot “ridicolizzando” un qualsiasi sacramento mussulmano o induista tanto per fare un esempio, ci sarebbe stata la levata di scudi in difesa del rispetto altrui, non vedo la differenza sinceramente».

«Da atea la cosa non mi tocca ma da cittadina sì. O la prossima pubblicità mostra un imam che si mangia un pacchetto di patatine di nascosto durante Ramadan o sua moglie che riempie il hijab di patatine per offrirle o niente. O si trattano TUTTE le fedi  presenti nel paese con la stessa ironia o si trattano con lo stesso rispetto. No discriminazioni».

Il caso di Parigi

Lo spot delle patatine è stato ritirato anche in seguito alle numerose e forti proteste degli spettatori, nondimeno era stato proposto con disinvoltura come se non dovesse creare problemi, o meglio come se li dovesse creare solo ad una parte non importante della popolazione italiana, cioè quella cattolica, per cui che c’era di male? Perché si può notare che la tendenza Politicamente corretta è proprio questa: non si deve offendere nessuno, tranne che i cattolici.

A Parigi pare che la volontà inclusiva degli organizzatori si sia avvalsa, ancora più pesantemente, del tema dell’Eucaristia. Fosse anche stata una parodia di un qualche banchetto degli dèi, una strizzatina d’occhio all’Ultima Cena di Leonardo vi era certamente; o almeno, molta ambiguità.

Io non amo le crociate, anzi le detesto, non solo per ragioni di carità e/o solidarietà umana, ma anche perché sono controproducenti ottenendo il più delle volte il risultato opposto a quello desiderato. Non posso comunque fare a meno di notare come la religione cattolica sia l’unica ad essere spesso e volentieri presa di mira e dileggiata, dimenticando del tutto – ad esempio nei casi sopra citati – che anche gli Ortodossi,  i Luterani  e  la Chiesa Alta anglicana credono nella Presenza reale di Cristo nell’Eucaristia.

Politicamente corretto: verso chi?

E qual è la filosofia di fondo (o meglio l’ideologia) che sta sotto queste scelte propagandistiche? Che chiunque deve essere rispettato nelle sue sensibilità, guai ad offendere, cattolici (ma anche, più generalmente, cristiani) non inclusi. Di questo rispetto universale i cattolici non fanno parte; c’è qualcosa che non torna. Il Politicamente corretto vale solo in una direzione? Questa è la tolleranza dei Tolleranti, che tollerano tutti… purché la pensino come loro? Intendiamoci, l’acredine verso il cattolicesimo non mi fa né caldo né freddo, sono nata e cresciuta in un ambiente profondamente anticlericale e ci sono abituata, anzi mi sembrerebbe molto strano se la mia fede si diffondesse oltre una piccola minoranza. Ma i tempi sono cambiati, non è più il dopoguerra dai forti contrasti ideologici, oggi vige l’armonia, il rispetto universale… Ma vige per tutti? Credo sia lecito chiederselo.

Il mondo islamico

Una risposta ci viene da una notizia Ansa secondo cui il presidente turco Erdogan e la Guida Suprema iraniana Ali Khamenei hanno contestato la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi denunciandola come immorale e mirata contro i cristiani: «Condanniamo questi insulti rivolti alle figure sacre delle religioni divine, tra cui Gesù Cristo», ha detto Khamenei. Teheran ha convocato l’ambasciatore francese per protestare contro gli insulti a Gesù.

Da parte sua, Erdogan ha dichiarato che chiamerà papa Francesco per denunciare l’immoralità rivolta contro il mondo cristiano. E l’Università al-Azhar de Il Cairo, la più importante istituzione sunnita, ha criticato le “scene ingiuriose” andate in onda alle Olimpiadi di Parigi, respingendo in modo assoluto “qualsiasi tentativo di danneggiare qualcuno dei profeti di Dio, perché i profeti e i messaggeri sono il fiore all’occhiello della creazione di Dio, che Egli ha scelto e preferito rispetto a tutta la sua creazione per trasmettere il messaggio divino a tutto il mondo. I musulmani ritengono che insultare Gesù, la pace sia su di lui, o qualsiasi altro profeta, la pace sia su di loro, sia una vergogna per gli autori di questo atroce insulto e per coloro che lo accettano”.

Allestimento di cattivo gusto

Con tutto ciò, torno al primo aspetto: cattivo gusto! Quali che fossero le intenzioni iniziali, l’effetto è naufragato in un allestimento veramente disgustoso. «La bellezza salverà il mondo», ci aveva detto Dostoevskij. Quale bellezza? Lo schifo che si mette continuamente in scena, squalificando anche coloro ai quali con queste pagliacciate si vorrebbero riconoscere diritti e dignità? E questo vale anche nel caso in cui l’intenzione originaria fosse veramente quella di rappresentare i valori dei Giochi olimpici attraverso la parodia degli dèi dell’Olimpo.

Leggo da parte di chi ha organizzato o difende queste scelte che «è importante ricordare che questo evento non è solo una competizione sportiva, ma anche un’occasione per celebrare la nostra eredità culturale e storica. Che si tratti di un riferimento alla mitologia greca o di un omaggio a un grande dipinto del passato, ogni dettaglio contribuisce a rendere l’evento unico e speciale». E quello sarebbe un omaggio? Figuriamoci se volevano offendere…

Tra l’altro Bacco / Dioniso, sia detto per inciso, con le Olimpiadi e con la pace olimpica non c’incastrava assolutamente nulla, rappresentando invece l’irrazionale, il caotico, le oscure forze primordiali che dovevano essere domate dalla disciplina e dal dominio di sé degli atleti. Mi dovrebbero anche spiegare perché l’hanno dipinto di blu come il Grande Puffo. In conclusione: abissale ignoranza? Volontà dissacratoria a 360 gradi? Sicuramente cattivo gusto, anzi pessimo.