
Un’espressione ancora molto in uso è l’appellativo di Capro espiatorio indirizzato a persone (singoli o gruppi) su cui si tende a scaricare colpe e responsabilità di un gruppo o di una situazione, ancorché innocenti. L’enciclopedia Treccani lo definisce come «L’essere animato (animale o essere umano), o anche inanimato, capace di accogliere sopra di sé i mali e le colpe della comunità, la quale per questo processo di trasferimento ne viene liberata». Si chiama anche capro emissario, nella Vulgata hircus emissarius, traduzione dell’ebraico ‘ăzā’zēl. Al di là dell’espressione, il fenomeno per cui si crea un capro espiatorio è psicologicamente e sociologicamente importante.
Capro espiatorio: l’origine del nome
Il nome deriva dal rito ebraico compiuto nel giorno dell’Espiazione (Kippūr), quando un capro era caricato dal sommo sacerdote di tutti i peccati del popolo e poi mandato via nel deserto (Lev 16, 8-10; 26). Più precisamente, nel giorno del Kippur, la purificazione del popolo dai suoi peccati avveniva mediante il sacrificio di un capro (propriamente, il capro espiatorio) e l’invio nel deserto di un secondo capro su cui il sommo sacerdote aveva imposto le mani per caricarlo dei peccati del popolo (capro emissario). Il nome di capro espiatorio però è passato popolarmente su questo secondo capro (più propriamente, emissario) in quanto, innocente, si carica delle colpe altrui.
Sul rito del Kippur, vedere QUI.
Senso figurato
In senso figurato, il capro espiatorio è colui (o coloro) su cui si scaricano le colpe degli altri di cui è totalmente o almeno parzialmente innocente. Si può avere un capro espiatorio in famiglia, in scuola, sul lavoro, in una organizzazione, nella politica, in uno stato… La ricerca di un capro espiatorio è funzionale a concentrare le tensioni e la rabbia su un oggetto limitato, distogliendo l’attenzione da altri problemi, e scaricando delle responsabilità, ad esempio, chi detiene il potere. Così, il mal funzionamento di uno stato può essere addebitato alla presenza degli immigrati, nascondendo altre problematiche più profonde.