Dopo un Natale di guerra, un Capodanno di guerra. Siamo arrivati al 312° giorno.
Come un miracolo di Natale… ma non sempre
Natale a Kherson, Natale di guerra. Il 23 dicembre, i russi bombardano il centro. Due razzi si avventano contro la chiesa cattolica piena di persone tra cui anche bambini, ma non esplodono. Uno cade e si spezza in due, l’altro rimane incastrato nel muro. Lo ha raccontato il vescovo cattolico latino di Odessa – Simferopol, mons. Stanislav Szyrokoradiuk, durante la messa della veglia di Natale. Ma non sempre le cose si risolvono in questo modo…
In un attacco russo del 24 dicembre al centro di Kherson, 16 persone sono state uccise e 64 ferite. Le autorità hanno esortato i residenti ad evacuare in regioni più sicure a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti da parte delle forze russe.
Nei giorni seguenti, nella città di Oleshki, nella regione di Kherson, una persona è stata uccisa e diverse sono rimaste ferite. Sette persone sono state uccise nella regione di Kharkiv, tre nella regione di Donetsk, una nella regione di Chernihiv. Quasi il 90% dei residenti della città Bakhmut, nella regione di Donetsk, ovvero più di 70.000 persone, ha lasciato l’area, mentre 8.700 persone continuano a vivere sotto i bombardamenti.
«Buon Anno» di Putin all’Ucraina: un’ondata di esplosioni
Gli attacchi missilistici russi a cavallo di Capodanno su Kiev e su sette altre regioni hanno provocato 4 morti (tre nella città di Khmelnytsky e uno a Orikhiv nella regione di Zaporizhzhia) e 50 feriti, tra cui due fratelli di 12 e 13 anni. Un’altra persona era morta ieri nei raid di Mosca su Kiev. Il capo della polizia di Kiev Andriy Nebitov ha pubblicato la fotografia di un drone abbattuto con l’augurio di «Buon Anno» in russo. L’edificio dell’ospedale pediatrico regionale è stato danneggiato.
Regalo di Putin a chi combatte: niente dichiarazione dei redditi
Il Cremlino ha annunciato che i soldati e i dipendenti pubblici russi che stanno combattendo in Ucraina non saranno più tenuti a dichiarare il proprio reddito. La misura riguarda coloro che «lavorano» nei territori occupati, ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ovvero nelle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhya. Ciò vale per i militari, la polizia, i membri dei servizi di sicurezza e gli altri dipendenti pubblici inviati in guerra, e ai loro coniugi e figli minori. Il provvedimento è retroattivo a partire dal 24 febbraio, il giorno in cui è cominciata l’invasione in Ucraina.
Scambio di prigionieri a Capodanno, rilasciato anche un pitbull
Più di 200 soldati ucraini e russi sono stati rilasciati a Capodanno in uno scambio tra due paesi, e questo è il volto più umano della guerra. Ma, incredibile a dirsi, fra i prigionieri ucraini rilasciati dai russi c’è anche un pitbull, Adik! Il cane era stato catturato a giugno nella resa dei difensori di Azovstal insieme al suo padrone ed era stato donato come trofeo di guerra al leader ceceno Ramzan Kadyrov. Oggi è stato liberato insieme agli altri prigionieri e riconsegnato ad una militare ucraina. Torna a casa anche lui!