Il campione dei poveri

Un campione dei poveri
Per questa, ed altre belle immagini di Maupal: https://www.facebook.com/reel/1328764828196925?locale=it_IT

Lo voglio ricordare così, nel murale ironico ma affettuoso di Mauro Pallotta, in arte Maupal, street artist romano. L’immagine fu suggerita all’artista da una foto in cui si vedeva papa Francesco salire in aereo portando da sé la propria valigetta, ricordate? La foto fece scalpore, e suggerì questa idea: la semplicità e povertà di un supereroe in vesti papali. Tale è stato Francesco: un campione dei poveri; un Papa che ha cercato di sconvolgere gli schemi del potere combattendoli fuori della Chiesa – ma anche, e questo è più rimarchevole, dentro la Chiesa.

Un campione dei poveri

Era una cosa da niente: solo una borsa da lavoro un po’ usurata, come se ne vedono a migliaia, ma fece scalpore in mano ad un Papa, senza dubbio dopo che lui ebbe rifiutato l’aiuto di chi si offriva di portargliela. Beh, io avrei fatto lo stesso, per averla sott’occhio, da buona livornese proveniente da una città in cui tutto ciò che non è saldamente inchiodato o incatenato prende il volo dopo pochi minuti. Ma in mano ad un Capo di stato, e soprattutto ad un Papa, fa veramente effetto. Un piccolo gesto che, insieme a tanti altri, ha comunicato tanto.

Gesti come andare di persona a pagare il conto dell’albergo all’indomani della propria elezione, o il volersi tenere le grosse scarpe nere non propriamente pontificali che gli si vedevano spuntare da sotto la veste bianca; e il rifiutare gli appartamenti pontifici per abitare modestamente a Santa Marta. Non è stato certo il primo Papa a semplificare il cerimoniale. Ricordo un aneddoto che raccontava la mia nonna su Pio X, il papa contadino: una notte, sentendo la guardia svizzera che percorreva incessantemente il corridoio per esercitare la sua funzione protocollare di vigilanza, Pio X, che non riusciva a dormire, uscì dalla camera e lo mandò via dicendo: In questo modo non si dorme né io né te. Vattene a letto!

Papa Giovanni aveva rinunciato al bacio della pantofola; Paolo VI rinunciò al triregno, sommo simbolo del potere pontificio, come pure al flabello; Giovanni Paolo II rinunciò alla sedia gestatoria inventando al suo posto la papamobile, segno anche del cambiare dei tempi. Ma Francesco è stato il campione di questi gesti-simbolo di una Chiesa povera dei poveri.