La Bibba dall’ABC. Il «pentimento» di Caino

Agostino Ciampelli, Storie di Caino e Abele, 1590-94. Di Sailko – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=47757107

La storia non finisce lì, con una maledizione, sia pure una maledizione indiretta, non da parte di Dio ma da parte del suolo che ha bevuto il sangue dell’ucciso. L’ottimismo fondamentale del narratore jahvista non viene meno: anche da maledetto, Caino rimane in uno stato, paradossale, di protezione, tanto che il Signore riuscirà a fare breccia nel suo cuore indurito e ad ottenere da lui il pentimento.

L’espressione del pentimento

Dopo che l’uomo ha commesso il peccato, Dio non lo respinge per sempre, né lo priva della sua tutela. Continua a parlare con lui, sollecita una sua risposta. Anzi, a sorpresa, davanti alle parole del Signore che mettono in luce le estreme conseguenze della sua azione delittuosa, sembra che Caino si penta del male fatto. Certamente lo riconosce nella sua gravità e nelle sue conseguenze:

«Caino disse al Signore: “Troppo grande è la mia colpa da tollerare! Ecco, tu mi scacci oggi dalla faccia di questo suolo e io mi dovrò nascondere dalla tua faccia; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere”» (Gn 4,13-14).

La frase di Caino («Troppo grande è la mia colpa da tollerare») potrebbe essere letta come chiusa da un punto interrogativo («Troppo grande è la mia colpa da tollerare!»), ed allora sarebbe una confessione quasi disperata della propria colpa – ma anche come chiusa da un punto interrogativo («Troppo grande è la mia colpa da tollerare?»), ed allora suonerebbe come una richiesta di perdono.  Comunque sia, la coscienza di Caino è finalmente toccata. Egli non cerca più di schermirsi trincerandosi nel silenzio o dentro parole mendaci, ma riconosce la gravità di ciò che ha fatto. Quando sembrava definitivamente chiuso nella sua ostilità verso tutto e tutti, si mostra capace di tornare alla ragione. E allora – questa domanda pende sul lettore -, che cosa sarà di lui?