
Bentornato a casa papa Francesco! Bentornato a casa, Francesco, tra le preghiere e la gratitudine dei fedeli… alla faccia delle fake news che lo hanno dichiarato morto almeno quattro volte, non si sa poi bene perché. Il complottiamo non è un fenomeno recente, riguardando forme di manipolazioniedi massa che si praticavano anche quando i mass media non erano ancora stati inventati, ma adesso è dilagante, e sono vittime di fake news proprio coloro che vogliono mostrare diffidenza. Gli increduli che divengono creduloni.
Il complottismo
Deve essere gratificante pensare di appartenere al gruppo di “color che sanno”, che non si lasciano abbindolare dalle dichiarazioni ufficiali, ma hanno una marcia in più rispetto agli altri: loro sì che sanno come funziona la società! “Non ce lo dicono, ma…” e giù le affermazioni più assurde, confraternite occulte, nuovi ordini mondiali, ufologia, templari, terrapiattismo, negazionismi vari anche quelli più fantasiosi (sbarco sulla luna, cambiamento climatico, covid…) – tanto può la mente umana pur di aggrapparsi a qualcosa.
Fake news su Papa Francesco
Una di queste ipotesi ha riguardato proprio la situazione di papa Francesco, ricoverato al Gemelli e dato per morto quattro volte – anche se, in effetti, la vita l’ha veramente rischiata per due crisi respiratorie sopravvenute durante il ricovero. La motivazione del complotto? Tener nascosta la morte di Francesco per preparare un conclave veloce e non pregiudicare il Giubileo. Ma veramente pensate che il conclave si velocizzi dilazionandolo? Ma non avete mai sentito che morto un Papa se ne fa un altro? Che la Chiesa va avanti benissimo di Papa in Papa?
Un incentivo a queste teorie fantasiose veniva dal fatto che dell’illustre degente non trapelavano fotografie, quindi doveva essere morto. Questi complottisti dimenticavano però le norme vigenti nel caso di grave malattia del Pontefice:
“A nessuno è lecito riprendere con alcun mezzo immagini del Sommo Pontefice sia infermo a letto sia defunto, né registrarne con alcuno strumento le parole per poi riprodurle. Se qualcuno, dopo la morte del Papa, vorrà farne delle fotografie a titolo di documentazione, dovrà chiederlo al Cardinale Camerlengo di Santa Romana Chiesa, il quale, però, non permetterà che siano eseguite fotografie al Sommo Pontefice se non rivestito degli abiti pontificali”.
È l’Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II, 1996, n. 30, proprio la Costituzione apostolica preferita dai complottisti. Il motivo di una norma così severa teneva conto di quanto accaduto nel 1958 con Pio XII, le cui foto erano state vendute alla stampa dal suo medico personale!
A smentire la teoria della propria morte ci ha pensato lo stesso Francesco, prima con un messaggio pronunciato con voce esausta e spezzata da gravemente malato qual era (no: era una voce fatta al computer!), poi con una foto in carrozzella (trucco fotografico, altrimenti si sarebbe fatto vedere alla finestra!), infine, al momento delle dimissioni dal Gemelli, affacciandosi, pur con grande fatica, al balcone. Sarà stata una controfigura? Sono spuntate persino foto del suo presunto funerale (la foto era vera, ma riguardava Benedetto XVI)… E c’è chi ha finto di recarsi indisturbato ad un falso 10° piano del Gemelli vuoto per dimostrare che il Papa non c’era.
C’è posta per papa Francesco
Intanto i fedeli, con totale noncuranza di queste folli teorie, pregavano per Francesco e gli scrivevano. Le Poste Italiane hanno registrato, nei giorni della degenza, un traffico maggiorato di 150 kg di posta al giorno. Sapete a quante lettere corrispondono, mediamente, 150 kg? Qualcosa come 7.500 lettere al giorno, un po’ meno se pesano più di 20 grammi. E questo è molto confortante. Bentornato a casa papa Francesco!