Le dimissioni di Benedetto XVI nella realtà: disposizioni d’animo

Benedetto XVI: disposizioni d'animo
La tiara papale di Benedetto XVI. 25 maggio 2011. Di Dieter Philippi, The Philippi Collection – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15343835

Abbiamo già visto come sono andate le cose secondo la testimonianza della persona che forse fu più vicina a Benedetto XVI di ogni altro, il suo segretario don Georg (vedere QUI).

Non solo: Benedetto XVI, presentandone già le disposizioni d’animo, aveva già in passato preparato una lettera di dimissioni nel caso fosse stato opportuno abdicare al trono pontificio per gravi ragioni di salute. Leggiamo il racconto di don Georg.

Una precedente lettera di dimissioni (2006)

«Nel 2006, Benedetto firmò una dichiarazione nella quale esprimeva previamente la volontà di rinunciare nel caso in cui non fosse stato più nelle condizioni fisiche o mentali per fare il Papa, consen­tendo che in quel momento venisse divulgato il testo, in modo da rendere libera la Sede apostolica e avviare la suc­cessione pontificia.

A evidenziarne l’opportunità era stata la lettera di un vecchio amico medico, che aveva attirato l’attenzione sui suoi problemi di salute e sul rischio che si ripetesse un epi­sodio trombotico, per cui gli aveva suggerito che sarebbe stato un atto di responsabilità fornire qualche esplicita in­dicazione in merito. Anche in quel caso, Benedetto pre­parò il testo personalmente, chiedendo al cardinale Julián Herranz – presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi – di verificarne il contenuto per aggiustare forma e sostanza giuridica. Una copia la trattenne proprio Herranz, che gliela restituì nel 2013 ed è poi finita nell’ar­chivio della Segreteria di Stato» (Nient’altro che la verità, p. 201-202).

Benedetto XVI: disposizioni d’animo

Queste predisposizioni d’animo e questi preparativi anche formali, attestati da don Georg, vanificano già di per sé le elucubrazioni stile Cionci sulla volontà di papa Benedetto VI di non dare realmente le dimissioni ma di fingerle per un suo progetto che, se fosse vero, sarebbe effettivamente perverso: portare la Chiesa al crollo con l’elezione di un antipapa, per fare poi… che cosa? Queste fantasiose ricostruzioni, come ha suggerito qualcuno, sarebbero degne solo delle pagine di un Codice da Vinci di Dan Brown. Non solo: presupporrebbero in papa Ratzinger una predisposizione alla menzogna o agli artifici indegna di un buon cristiano, tanto più di un papa: «Ma il vostro parlare sia: “Sì, sì; no, no”; poiché il di più viene dal maligno» (Mt 5,37).