Tra le figure di santità dei frati dell’Osservanza si trova il Beato Bartolomeo di Anghiari, che fu maestro dei novizi alla Verna.
18 marzo 1510: Beato Bartolomeo di Anghiari
Muore a S. Maria a Ripa presso Empoli il Beato Bartolomeo Magi di Anghiari, detto anche Bartolomeo degli Alvarotti, nato nel 1460 ed entrato diciannovenne nell’Ordine nel convento della Verna. Ancora giovane fu designato Maestro dei Novizi per la sua ferrea osservanza della Regola, e trascorse la vita religiosa in umiltà, obbedienza, preghiera (ebbe il dono dell’estasi). Ogni notte della sua permanenza alla Verna andava a pregare alla cappella del B. Giovanni (Pulinari p. 478 ss.). Viene infine destinato al convento di S. Maria presso Empoli dove persisterà nella perfetta osservanza della regola, e dove si faranno notare ripetutamente eventi e guarigioni miracolose. È ritratto in una tela del 1717 (Refettorio del Convento).
Così è commemorato nel necrologio Francescano nel giorno 25 maggio:
“Prope Empolim, in Tuscia, B. Bartholomaei Magi, ab Anglario, Confessoris qui castitate, humilitate et patientia exornatus, vitam prope angelicam duxit”.
Il culto al Beato Bartolomeo Magi di Anghiari, oltre che all’interno dell’ordine francescano, fu costante nei secoli anche nella Parrocchia di Anghiari, nella chiesa di S. Croce che il Beato con i suoi consigli contribuì a costruire per ricordare il passaggio di S. Francesco stigmatizzato nel 1224in Anghiari, quando passò vicino al Castello e vi innalzo una Croce. La chiesa di S. Croce in Anghiari fu consacrata il 15 Ottobre 1566: in essa gli Anghiaresi volevano accogliere i resti mortali del beato Bartolomeo Magi, ma lo ottennero solo nel 1603. Era il 29 agosto.
13 dicembre 1510: Mariano da Firenze e la Verna
È attestata anche la relazione con la Verna di F. Mariano da Firenze, che scriverà il primo libro storico sul Santuario: “lire cinque… per pagare 1 certo libro che fece scrivere frate Mariano da Firenze a Siena”. Nato a Firenze forse dalla famiglia Ughi verso il 1477, sacerdote, predicatore, aveva esercitato l’ufficio di Maestro dei Novizi (Libro di amministrazione 1481-1518, f. 129 r.; Pulinari p. 147 n. 3). Nel 1510 ad Empoli aveva conosciuto il B. Bartolomeo, di cui avrebbe scritto una Vita. Fu poi alla Verna, santuario che avrebbe celebrato nel 1522 scrivendo il Dialogo del Sacro Monte della Verna. In seguito ebbe vari spostamenti tra cui nel 1516-17 un periodo passato a Roma, avendo modo di redigere un accurato Itinerarium Urbis Romae pensato per i pellegrini, in pratica la prima guida di Roma in senso moderno. Morì a Firenze il 20 luglio 1523, mentre prestava assistenza agli infermi durante un’epidemia di peste.