Gli Ulma: Beati senza precedenti

La famiglia Ulma. Fonte immagine: https://www.santiebeati.it/immagini/?mode=view&album=92819&pic=92819C.JPG

Beati senza precedenti. Guardate bene questa foto, perché di lì a poco tutta questa famiglia sarà sterminata dai nazisti per aver nascosto degli ebrei nella propria casa. E per la prima volta nella storia della Chiesa sarà beatificata un’intera famiglia, compreso il settimo figlio, quello non ancora nato, di sette mesi, quindi non battezzato, per il quale è stato riconosciuto un vero e proprio battesimo di sangue come per i Santi Innocenti.

I martiri di Markowa

Il 24 marzo 1944, nel villaggio di Markowa presso Podkarpackie in Polonia,  un’intera famiglia veniva sterminata dalla polizia tedesca con gli otto ebrei che ospitava. La coppia, Józef Ulma e sua moglie Wiktoria Niemczak, aveva 6 figli piccoli – Stanisława, di 8 anni; Barbara, di 6; Władysław, di 5; Franciszek, di 4; Antoni, di 3; Maria, di un anno e mezzo – e ne aspettava un settimo. Nella Bibbia che fu trovata in casa loro, erano sottolineati in rosso alcuni versetti della parabola del buon samaritano. A fianco, una nota con scritto “Sì”!

Józef Ulma, classe 1900, agricoltore capace, coltivava anche interessi culturali ed era molto attivo nel circolo della Gioventù Cattolica. Nel 1935 sposa Wiktoria Niemczak (nata nel 1912). Quello che loro vivono è il Vangelo delle piccole cose. Preghiera in famiglia, educazione alla fede, lettura della Bibbia, apertura ai più bisognosi. In quegli anni, i più bisognosi sono gli ebrei. La famiglia Ulma rischierà la vita per salvarne otto, dando loro nascondiglio, cibo e amicizia, benché coscienti dell’immenso pericolo che stanno correndo.

Caccia agli ebrei

Quando iniziò la deportazione degli ebrei polacchi verso i campi di concentramento, si salvarono solo quelli che si fecero nascondere dai vicini di casa. Si conoscono almeno seimila polacchi che misero a rischio la loro vita per nascondere e salvare gli ebrei, a rischio di essere giustiziati sommariamente. I coniugi Ulma nascosero in casa loro ben otto persone (Shaul Goldmann con i suoi quattro figli, Lea Didner con la figlia Reshla di cinque anni e Golda Grünfeld). Si suppone che a fare la spia sia stato un poliziotto che ricattava la famiglia ebrea nascosta in casa Ulma, quando questa risultò impossibilitata a continuare a pagare.

Giusti tra le Nazioni e Beati

Józef e Wiktoria Ulma, nel 1995, sono stati riconosciuti «Giusti tra le Nazioni». Nel 2003 la diocesi di Przemyśl ne ha iniziato il processo di beatificazione, includendoli dapprima nel gruppo di 122 martiri polacchi della II Guerra mondiale. Nel corso della fase diocesana, fu deciso di inserirvi anche i bambini, a motivo della fede dei genitori. Il processo dei 122 martiri si è concluso il 24 maggio 2011 nella diocesi di Pelplin.

Nel marzo 2017, la Congregazione delle Cause dei Santi ha autorizzato lo scorporo della causa degli Ulma da quella collettiva. Il loro cammino verso gli altari è quindi diventato autonomo. Il riconoscimento del loro martirio è avvenuto da parte di Papa Francesco, in data 17 dicembre 2022. Per la prima volta nella storia della Chiesa viene riconosciuto il martirio di un bimbo concepito ma non ancora nato.

Il 10 settembre 2023 gli Ulma sono saliti agli onori degli altari. Per l’attuale procedura canonica è una novità: una famiglia intera beatificata insieme, genitori e figli, compresa la creatura portata ancora in grembo dalla mamma. Si è così riconosciuto «che questa famiglia abbia in modo eccezionale testimoniato la Carità fino al martirio».

Beati senza precedenti

Dalla lettera della Conferenza episcopale polacca, letta nelle chiese di tutta la Polonia.

«La vita dei Venerabili Servi di Dio Józef e Wiktoria consisteva in innumerevoli sacrifici e gesti d’amore quotidiani. Il frutto dell’adozione di questo stile di vita fu la decisione eroica di aiutare gli ebrei condannati allo sterminio. Non si è trattato di una decisione affrettata, ma il risultato della lettura della Parola di Dio, che ha formato i loro cuori e le loro menti, e quindi il loro atteggiamento verso il prossimo.

[…] Józef e Wiktoria decisero di accogliere otto ebrei, nonostante la minaccia di morte da parte dei tedeschi per chi aiutava a nascondere gli ebrei. Nella soffitta della loro piccola casa si rifugiarono tre famiglie: i Goldman, i Grünfeld e i Didner. Per molti mesi hanno assicurato loro un tetto e il cibo che, in tempo di guerra, è una vera sfida. Il loro atteggiamento di abnegazione ebbe il suo tragico epilogo il 24 marzo 1944. I nazisti tedeschi irruppero nella loro casa e spararono crudelmente agli ebrei nascosti, e poi davanti agli occhi dei bambini uccisero Józef e Wiktoria. A completamento della tragedia uccisero i bambini. […] Il loro atteggiamento eroico è una testimonianza del fatto che l’amore è più forte della morte».

Un martirio ebraico-cristiano

È pertanto significativo che una famiglia intera sia beatificata per aver aiutato degli ebrei. «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13).

È inoltre importante il fatto che tutti i figli vengano beatificati insieme ai genitori, e a causa del Battesimo di sangue, sarà beatificato un bambino che era ancora nel grembo della madre, fatto che non era mai accaduto prima».

Alla Messa di beatificazione, a Markowa, era presente il rabbino capo della Polonia.

Un particolare che si può sorvolare

Particolare raccapricciante – prego le persone più impressionabili di interrompere la lettura:

Il bambino che la madre portava in grembo stava iniziando a nascere nel momento in cui la madre è stata uccisa. Probabilmente il parto è stato affrettato dalla situazione di terrore che la madre stava vivendo. Chi ha letto questo particolare, riesce a non commuoversi? E, per citare Dante, «e se non piangi, di che pianger suoli?».

Ma noi possiamo dire alla famiglia Ulma: il Signore vi ha accolti tutti, genitori, bambini, e piccolo non ancora nato, nella sua pace e nella sua gloria. Pregate per noi, per questo mondo così inquieto e violento che sembra aver imparato ben poco dalle lezioni della storia…