
Da molti anni, precisamente a partire dal 1997, si ripete a novembre l’iniziativa del Banco alimentare, cioè di raccolta di alimenti e generi di prima necessità per aiutare chi versa in uno stato di bisogno. Il Banco alimentare richiede la presenza di volontari che presso i punti vendita della Grande Distribuzione invitano centinaia di migliaia, probabilmente milioni di persone a donare una parte della propria spesa per le persone in difficoltà. Così, le associazioni di volontariato si mobilitano e si organizzano per coprire i diversi supermarket del territorio.
Quest’anno anche il mio nipotino ha deciso di dare una mano, aggregandosi ai volontari della Caritas. Fiero della scritta che sfoggiava sul petto, si è posizionato all’ingresso della Coop a porgere le borse per la raccolta, mentre i grandi spiegavano l’iniziativa a chi entrava. Giovanni temeva che potesse essere un compito noioso stare lì fermi ad aspettare che passasse la gente, ma si è ricreduto. Si è divertito, tra l’altro, ad osservare le reazioni delle diverse persone. Moltissimi hanno accolto l’invito a donare una parte di spesa, soprattutto i più giovani, che si fermavano ed ascoltavano. Anche molti anziani hanno accettato di partecipare all’iniziativa. Una persona ha commentato: «Quando ho avuto bisogno io nessuno mi ha aiutato»; così ha preso la borsa ed è entrata. Altri invece…
I “no”
Tanti hanno preso la borsa, mi dice Giovanni, ma altri non hanno neppure tolto le mani di tasca. Alcuni evitavano proprio di fermarsi, certi altri non si rendevano nemmeno conto che qualcuno li stava interpellando. Una signora, stando al colorito giudizio del mio nipotino, “se ne è andata schifata”.
Scuse peregrine
Qualcuno ha accampato scuse non necessarie: «No, non sono di queste parti». «No, l’ho già fatto in un altro supermercato» (erano le nove di mattina). «No, io vado di sopra» [al reparto non alimentare]. E poi…
Un motivo valido
«No, me lo portano a me il banco».
La frase misteriosa
«No, la prendo [la borsa] quando riesco mentre rientro». Un premio a chi la capisce…