E alla fine… anch’io ho le mie avventure con AI.
Alla fine, ho ceduto anch’io al suo fascino, e sto avendo le mie prime avventure con AI. AI Significa Intelligenza artificiale, all’inglese, con l’aggettivo davanti, Artificial Intelligence. Meglio sarebbe dire, spesso, AD, ovvero Deficienza artificiale…
Tutto è nato da un bisogno, in verità, perché stavo progettando un articolo un po’ spigliato sui gatti in chiesa, e avevo carenza di foto. Oh, ce ne sono in rete, ma si deve stare attenti al copyright… per cui ho pensato di sfruttare questa nuova tecnica e di farmi le immagini da sola.
Difficile spiegarsi con l’AI; questo programma ha iniziato a farmi disegni di gatti in chiesa, ma con paramenti sacerdotali. Allora sono stata al suo gioco e mi sono sbizzarrita.
È venuta fuori una serie piuttosto carina, ma non potevo usarla nell’articolo per non passare da dissacratrice.
Qui invece, trattando delle mie avventure con AI, posso esibirle.
Ho dovuto fare delle ricerche, per trovare qualche programma che fosse gratuito, che non richiedesse la registrazione e che avesse magari anche un barlume di comprendonio.
E finché si tratta di gatti, non c’è male… il problema è quando si passa alla figura umana: a questo riguardo, AI ha le idee un po’ confuse.
Tanto per dire, ogni volta che chiedo di rappresentare degli esseri umani devo stare attenta a contare quante dita hanno le loro mani, perché potrebbero anche essere sei, sette, o quattro per mano… Avevo chiesto un gigante Golia, e la figura che ne è uscita era bella e dinamica, però aveva tre gambe… Ho progettato un abbraccio fra David e Gionata, e che abbraccio, visto che uno dei due personaggi di braccia ne aveva tre! Ricordo che il gigante Briareo era un centimane con cento braccia, ma cerchiamo di essere realisti!
Forse è meglio che per ora mi attenga ai gatti: sono un terreno più sicuro…
… ma per par condicio ci metto anche un cagnolino.