Auguri, Federico, per i tuoi cinquant’anni tondi tondi. La festa a sorpresa non so quanto ti abbia sorpreso, con tutti i maneggi clandestini che inevitabilmente in qualche modo si fanno scoprire. Ma ciò che mi ha colpito in questo evento è il senso di comunità che ne è emerso perché è quello che ha permesso di prepararlo e realizzarlo. La parrocchia è una comunità di famiglie, anzi è una famiglia (sic et simpliciter), e tutti devono sentirvisi a proprio agio sia nella quotidianità della liturgia e delle attività pastorali che nelle occasioni particolari che vedono tutti riuniti.
I parrocchiani che hanno trascorso tutta la vita all’Immacolata – e si parla anche di settanta, ottanta anni e più -, come le persone arrivate da poco; i superdinamici, come le presenze saltuarie che non hanno molte possibilità di inserirsi nelle attività; le persone assidue alla Messa, come le conoscenze casuali. La parrocchia è tutto questo, e molto di più.
Il parroco è di tutti e di nessuno. E allora, quale regalo migliore che il vedersi intorno una folla così variegata di persone? Oltre, naturalmente, al babbo, al fratello Fr. Alessandro, a parenti, a confratelli, ad amici di più vecchia data rispetto a Piombino… Ma insieme a loro famiglie con bambini piccoli, anziani soli, persone approdate da poco alla parrocchia… è la gioia del parroco vedersele intorno. È il più bel regalo.
Certamente, la partecipazione sarebbe stata molto più larga se l’invito avesse potuto essere rivolto apertamente a tutti… ma allora, addio sorpresa, se sorpresa c’è stata!
Perciò, di nuovo, auguri, Federico! Buon proseguimento del cammino insieme alla fraternità francescana ed insieme alla famiglia dell’Immacolata.