
Gesù insegna. Anche in Luca, come in Matteo, Gesù usa il genere letterario della parabola, poco familiare alla mentalità greca che predilige l’allegoria. La parabola, lungi dall’essere un racconto facile comprensibile subito da tutti, è una sorta di provocazione, un appello che solo un atteggiamento di fede può far accogliere, mentre rimane chiuso per coloro che non sono disposti ad ascoltare.
Attenzione a come ascoltate
Questo tipo di racconto in Luca viene utilizzato soprattutto nella sezione del viaggio. Qui Luca sceglie due immagini: il seme gettato a piene mani, la luce che illumina tutta la casa (8,4-18). Anche chi ha accolto la Parola in un terreno fertile, continuamente deve difendere questa fecondità perché molti le sono nemici, più interni che esterni: superficialità, distrazioni, trascuratezze, incostanze, disordini. Offrirsi trasparenti alla forza della Parola è l’unico modo per lasciarsi attraversare dalla sua luce e diffonderla. Perdere tale lucentezza significa per il discepolo venir meno alla sua identità profonda di testimone.
Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano…
Sta ai discepoli offrire agli altri la ricchezza del Vangelo di Gesù, ma sta anche agli altri aprirsi all’ascolto, e non cercare Gesù per semplice desiderio di valorizzazione umana. Chi ha questa motivazione sentirà la sua parola ma non la capirà, ascolterà le parabole ma indurirà il suo cuore, fosse pure suo parente di sangue.
Gesù non rifiuta, come potrebbe sembrare da Lc 8,19-21, sua madre e i suoi fratelli / parenti, ma in modo eclatante vuol mostrare come esista un legame più forte del sangue. Come Maria, per essere discepoli bisogna passare dalla parentela fisica alla comunione di ascolto e di fede. Sono tre i versetti che ci dicono questo: in tutti e tre si nominano la madre e i fratelli, la prima volta come i suoi, la seconda i tuoi, la terza, infine, i miei, in una sorta di crescendo di confidenza e intimità, ridefinendo i rapporti autentici di comunione e di discepolato. Ciascuno è chiamato a divenire fratello e madre del Signore. Gesù è circondato dai Dodici e dai discepoli e dalla folla, ma per entrare in questa famiglia non occorre sfoggiare credenziali di sangue; occorre ascoltare e praticare la parola di Dio.