
Questi appunti sparsi colgono alcuni aspetti del Natale che stiamo vivendo.
Questo momento scolastico è stato colto nello spettacolo di Natale della classe IV frequentata dal mio nipotino Giovanni: una frase di Pio XII sulla pace.

Biglietto scolastico di Natale in 3D…

Momento liturgico: Messa di Mezzanotte all’Immacolata. In ingresso…
… e in uscita!

Poi, nella concattedrale di S. Antimo per Santo Stefano…

… Ma torniamo ai nostri presepi.
Presepi di casa nostra

Inizio da casa mia. Questo Bambino di delicatissima fattura apparteneva alla mia nonna LIvia, classe 1880. Penso fosse anche lui di fine Ottocento.

Lo teneva sotto chiave e lo metteva al posto d’onore nella sua camera la notte di Natale. È uno dei miei ricordi d’infanzia più vividi.

In un presepe per niente banale la sintesi di una vita: l’alabastro evoca il marmo di Volterra, luogo di origine di Annamaria Bettini, e la pirite evoca il ferro di Piombino, luogo di lavoro e di attuale residenza.

Una bella composizione di Giovanna Gittardi.

Il classico binomio presepe – albero, abituale nelle nostre case…

Finalmente il Bambino nel presepe di Paola Capelli…

… e in quello di Annamaria Viegi.
Ma chi ha detto che si deve fare un unico, grande presepe? Se ne possono fare diversi, piccoli, sparsi per casa, seguendo l’esempio di Rosella Canessa:

Uno sontuoso, un po’ barocco…

… che vediamo anche da un’altra prospettiva.

Uno semplicissimo, e vi faccio notare che mancano asino e bue, ma che insieme alle pecore c’è anche un simpaticissimo gattino… che darà il suo calore e le sue fusa al Bambino.

Qui lo vediamo in una prospettiva più ampia…

… e in un’altra più ampia ancora. I magi si stanno avvicinando.

E perché non una serie di piccoli presepi etnici ridotti all’essenziale, che spaziano da Alberobello alla Bolivia? Ovunque, a dimensione planetaria, è Natale, ovunque vi sia chi lo celebra interiormente.