Come ben sappiamo, e ce ne accorgiamo il 29 febbraio, questo anno 2024 è anno bisestile, popolarmente anno bisesto. Come facciamo a saperlo senza dover consultare il calendario del mese di febbraio? Lo sappiamo perché il 2024 presenta queste caratteristiche: è divisibile per 4 (vi ricordo la regolina: sono divisibili per 4 i numeri le cui ultime due cifre sono divisibili per 4) e non è inizio di secolo divisibile per 400. Ma perché tutta questa complicazione? Vediamolo insieme.
La storia dell’anno bisestile
In ogni ciclo di 4 anni, ai 3 anni normali di 365 giorni ne segue uno di 366: è l’anno bisestile. Tutto risale a Giulio Cesare ed al calendario che promulgò nel 46 a.C. nella sua veste di pontefice massimo. Nel calendario detto appunto Calendario Giuliano, che restò in vigore nei territori cristiani almeno fino al 1582, si utilizzò l’aggiunta di un giorno al mese di febbraio (che ne aveva 28) ogni 4 anni, per compensare il divario fra l’anno astronomico (cioè la durata reale della rivoluzione della terra intorno al sole: 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi) e l’anno civile (il computo civile del tempo: anno di 365 giorni).
Il giorno in più dell’anno bisestile si aggiungeva dopo il 24 febbraio (sexto die ante Calendas Martias) e perciò lo chiamarono bis sexto die (giorno due volte sesto). Di qui il nome di “anno bisestile”.
Troppa grazia…
L’anno bisestile correggeva un errore ma ne introduceva un altro, perché la durata media dell’anno giuliano risultava di 365 giorni e 6 ore… troppa grazia, eccedeva di 11 minuti e 14 secondi la durata astronomica dell’anno! Adesso l’anno civile risultava più lungo dell’anno solare, fino a provocare uno scarto di 13 giorni fra l’uno e l’altro. Per questo motivo nel 1582 fu introdotto il calendario gregoriano, che rimosse l’errore eliminando l’aggiunta di un giorno dagli anni di inizio secolo non multipli di 400, pensate un po’! La discrepanza adesso è ridotta a soli 26 secondi l’anno (cioè un giorno ogni 3323 anni circa). Ci si può stare…
Anno bisesto anno funesto?
L’anno bisestile comunque rimane un anno strano, anomalo, e per questo in sospetto di portare sfortuna. Era già tale al tempo degli antichi romani, che erano assai superstiziosi e attenti ai periodi fausti e infausti. Si pensa che la cattiva fama dell’anno bisestile fosse dovuta all’anomalia dell’aggiunta di un giorno a febbraio, mese dedicato al dio Februus (il Dio delle febbri e dei contagi), in cui si celebravano i riti dei Feralia in onore dei defunti. Non è un caso che nella tradizione popolare italiana si dica “Febbraietto corto e maledetto“.
Questa tradizione ha generato numerosi detti sfavorevoli agli anni bisestili:
- Anno bisesto che passi presto.
- Anno bisesto, anno funesto.
- Anno bisesto tutte le cose van di traverso.
- Anno che bisesta non si sposa e non s’innesta.
- Se l’anno è bisestile, riempi il sacco e il barile (in vista di una prossima carestia).
“Anno bisesto, anni funesto” è solo una superstizione priva di ogni fondamento scientifico. Gli eventi positivi e negativi non guardano in faccia a nessuno, meno che meno all’anno in corso.
Se si esamina la storia, certamente, troviamo eventi infelici avvenuti in un anno bisesto: ad esempio,
- nel 1666, il Grande Incendio di Londra,
- l’invenzione della dinamite (1866),
- i terremoti di Messina nel 1908, del Friuli (1976), dell’Irpinia nel 1980, di Haiti nel 2010,
- il naufragio del Titanic (1912),
- l’uccisione di Gandhi (1948), Robert Kennedy e Martin Luther King (1968),
- lo tsunami dell’Oceano indiano nel 2004,
- la pandemia di COVID-19 nel 2020.
Tuttavia, si deve considerare che catastrofi ancora più gravi sono avvenute in anni non bisestili, come la prima guerra mondiale (1914), la pandemia di spagnola (1918), la seconda guerra mondiale (1939)… e bastino questi come esempi. Negli anni bisestili, invece, si sono verificati anche tanti eventi positivi.
Nel mondo anglosassone, al contrario, l’anno bisestile viene considerato di buon auspicio. Ad esempio, in Irlanda, il 29 Febbraio è il “Bachelor’s Day” (Giorno dello Scapolo), il giorno in cui è permesso alle donne di fare una proposta di matrimonio ad un uomo. In Scozia l’eccezione conferma la regola: “Leap year was ne’er a good sheep year”, ovvero “L’anno bisestile non è mai stato buono per le pecore”.
Santi del 29 febbraio
Santi sfortunati, certo, sono quelli la cui memoria ricorre liturgicamente proprio il 29 febbraio. Alla nutrita schiera dei santi dei normali 28 giorni del mese, infatti, ogni 4 anni si aggiungono quelli del 29 febbraio: sant’Ilario, un importante papa morto il 29 febbraio 468; sant’Osvaldo, vescovo di Worcester, morto mentre lavava i piedi ai poveri il 29 febbraio 992; beata Antonia da Firenze, vedova e poi badessa francescana morta il 29 febbraio 1472; sant’Augusto Chapdelaine, martizzato in Cina il 29 febbraio 1856.
E come si risolve il problema della loro memoria, che torna solo ogni 4 anni? Semplice: negli anni non bisestili si celebra il 28…
Il compleanno nell’anno bisestile
E chi nasce il 29 febbraio come fa poi a celebrare il compleanno che ritorna solo ogni 4 anni? Basta anticipare o posticipare la data negli anni non bisestili: anticiparla al 28 febbraio oppure posticiparla al 1° marzo. Pare che ci sia anche chi quadruplica i festeggiamenti il 29 febbraio, nell’anno bisestile, compensando così le omissioni triennali…