
Gli animali che fanno parte delle nostre famiglie e ci fanno compagnia anche nel periodo delle Feste Natalizie ci ricordano quanto sia meravigliosa la natura che, fra gli altri doni, dà all’uomo questa forma di amicizia.

Quanto le sono debitori i molti anziani che vivono soli, spesso trascurati dai parenti, e invece accuditi affettivamente dalle piccole creature che divengono compagne di vita!

Lo dice benissimo un passo della lunga, bellissima preghiera del gatto (R. Allegri, 1001 cose da sapere e da fare con il tuo gatto, Roma 2014, n. 830):
Nessuna notte è tanto oscura da non brillare degli occhi di un gatto…

Ti ringrazio, Creatore fantasioso e geniale, dei mezzi espressivi di cui mi hai dotato per comunicare. La mia coda che si alza diritta quando corro incontro alla creatura umana che io amo e che mi ama è il punto esclamativo che le esprime la mia gioia per il suo ritorno.

Il mio mantello setoso che ama le carezze e il mio piccolo corpo caldo che si accoccola accanto al suo sanno trasmettere il calore di una presenza, discreta ma importante quando si è troppo soli.

E quando sulla strada della sua vita scenderà la sera del dolore, i miei occhi lucenti di un bagliore che vince l’oscurità della notte le permetteranno ancora di guardare lontano. I miei occhi che brillano nel buio sapranno dirle che nessuna notte è tanto oscura se la Tua bontà pone un gatto, anche solo un gatto accanto al suo cuore ferito ed insieme aspetteremo che sorga una nuova alba di luce.

Ti ringrazio, Signore, di avermi creato Tuo strumento per rallegrare la vita umana. E quando la mia piccola esistenza sarà compiuta, non permettere che io vada perduto nel nulla. Nel mistero della resurrezione di Cristo, primogenito di tutte le creature, fammi partecipe della Tua eternità.
E quando da una nuvola calda e dorata di sole udrai la vocetta di tutti i gatti del mondo dispiegarsi in un inno di amore e di lode, unirsi al coro maestoso di Serafini, Troni, Cherubini e Dominazioni, Ti prego, Signore, sorridi!
(Per l’intera preghiera, QUI).

Dostoevskij sugli animali

Amate gli animali: Dio ha donato loro i rudimenti del pensiero e una gioia imperturbata. Non siate voi a turbarla, non li maltrattate, non privateli della loro gioia. Uomo, non ti vantare di superiorità nei confronti degli animali: essi sono senza peccato, mentre tu, con tutta la tua grandezza, appesti la terra fin da quando hai fatto la tua apparizione e purtroppo questo è vero per quasi tutti noi!
Una sera di tanti anni fa un vecchio prete mi disse: «Pensa se fosse solo l’errore di qualche copista sbadato, che secoli e secoli fa scrisse che l’uomo è il padrone di ciò che Dio ha creato solo perché confuse la parola ‘padrone’ con la parola ‘custode’. Ecco, fossimo stati i custodi del mondo e delle sue creature, invece che i padroni, sarebbe stata migliore la nostra storia.
Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov.