Animali bilingui?

Animali bilingui?
Foto di Joshua Choate da Pixabay

Certamente il determinismo della natura è forte negli animali, tanto che è ancora diffusa la convinzione che agiscano esclusivamente per istinto, il che, negli animali superiori, è evidentemente falso: non saranno capaci di razionalità, ma sicuramente animali del livello di cani, gatti, scimmie antropomorfe, delfini, pappagalli e moltissimi altri sono capacissimi di adattare il loro comportamento alle circostanze in modo intelligente.

Quanto la condizione ambientale li stimoli a modificare persino l’istinto è lampante in molte situazioni, addirittura portandoli a variare il loro linguaggio… possibile? Come no: ci sono persino animali bilingui! E finché è un pappagallo ad abbaiare, siamo nella norma. Ma quando si mette ad abbaiare un gatto…

Animali bilingui? Imitazione e intelligenza

È chiaro che l’imitazione, di cui sono specialisti pappagalli e altri animali come storni, gazze e corvi, non garantisce che l’animale stia veramente capendo i versi che produce: può essere solo un fatto meccanico. Quando però li usa nel contesto appropriato, la cosa fa riflettere. Del resto, gli studi recenti dimostrano che queste creature sono dotate di un’intelligenza paragonabile a quella di un bambino di tre anni. I corvi, ad esempio, sanno procurarsi e usare strumenti adatti per raggiungere i loro scopi, di solito il cibo. E quanto a parlare il linguaggio altrui… vogliamo vedere? Solo per curiosità.

Pappagallo che abbaia

Le capacità imitative dei pappagalli sono note e straordinarie. Questo, cresciuto con un cane, ne ha assunto il linguaggio…

Siamo al limite della confusione di identità! Chi dubiterebbe di stare ascoltando un cane?

Questo è capace di rispondere al cane per le rime!

Pappagallo che miagola

Quest’altro, invece, colloquia con i gatti in puro linguaggio felino.

Corvo che abbaia

Come si dice, chi pratica lo zoppo impara a zoppicare… e il corvo che pratica i cani impara ad abbaiare! Guardate QUI.

Gatto che abbaia… non morde

Gattino che sa abbaiare in perfetta lingua canina.

Gatto da guardia, abbaia in tono con il ruolo che si è assunto. Vistosi scoperto, fa finta di stare miagolando.

Quest’altro gattino, ancora immaturo, almeno ci prova. È cresciuto con i cani e sente di doversi esprimere come loro. Vedere QUI.

Gatto educato

Qui poi si esagera: addirittura dire Buongiorno! Sarà un caso, ma… comunque è gentile.

Del resto, io posso attestare che il mio gattino Muffi, trovato dalle mie figliole appena nato il 14 aprile del 1984 (aveva ancora il cordone attaccato), e cresciuto con loro, diceva Mamma… Non ci credete? Chiedetelo a loro!