
Agnello e Servo, il misterioso personaggio dei Canti del Servo sofferente si offre in modo inaudito alla persecuzione…
Isaia 53 7Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
Agnello e Servo
L’immagine di vittima innocente rappresentata dall’agnello si unisce a quella del Servo, divenendo così immagine di una accettazione silenziosa. L’agnello porta con sé la connotazione del sacrificio, idea che viene introdotta con l’uso, appunto, della parola se’ che in alcuni testi del Levitico (5,7; 12,8) designa la vittima sacrificale o espiatoria. Sacrificio, espiazione: la sofferenza del Servo assume contorni sempre più precisi. Non è un castigo, ma non è neppure casualità la sofferenza del Servo, ma è offerta in espiazione dei peccati degli altri.
È qualcosa di inaudito. In Geremia 11,19 troviamo pure l’immagine dell’agnello, ma come immagine di ingenuità e di impotenza, che si unisce alle proteste del profeta e alle sue richieste di vendetta. Il Servo non protesta, non chiede giustizia. Siamo in presenza di qualcuno che potrebbe difendersi e non lo fa.
Il Servo e il capro espiatorio
Israele conosceva una figura simile, che prendeva su di sé i peccati del popolo e li portava via, nel deserto: ma non si trattava di un essere umano, si trattava del capro espiatorio che inconsapevolmente porta via su di sé i peccati degli altri (v. il rito del Kippur in Levitico 16). Assume su di sé, ma non volontariamente, i peccati dei colpevoli. Non può esserci volontarietà: è un animale, capace di amore ma incapace di scelta etica.
È però significativo che la stessa terminologia ricorra nel 4° Canto del Servo e nel rito del capro in Levitico 16:
Isaia 53,11b-12 | Levitico 16,21-22a |
11 Egli si addosserà le loro colpe (‘awonoth). 12… è stato annoverato fra i trasgressori (poshe‘im), mentre egli il peccato (chete’) di molti portava (nasa’) e intercedeva per i colpevoli (poshe’im). | Confesserà su di esso tutte le colpe (‘awonoth) dei figli di Israele E tutte le loro trasgressioni (pishe‘im) E tutti i loro peccati (chattoth)… Il capro porterà (nasa’) su di sé le loro colpe (‘awonoth) |
Non solo è presente, nei due brani, la stessa terminologia, ma vi compare anche nel medesimo ordine: ‘awon (colpa) – trasgressione (pesha‘) – peccato (chatta’) – portare (nasa’). Difficilmente si può trattare di una conseguenza…
Come il capro, il Servo è caricato dei peccati della moltitudine, se ne fa carico sostituendosi ad essa, li porta su di sé e li allontana a costo della sua vita. La salvezza dei molti è frutto immeritato dell’opera di un altro.