Viaggio nella Bibbia. Abimelech

Abimelech
La fine di Abimelech. Rudolf von Ems, Weltchronik. Hochschul- und Landesbibliothek Fulda, Aa 88. fol. 185v, Miniatura 107. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23799344

Gedeone, che aveva rifiutato di essere fatto re, aveva però concluso la sua vita ripiegandosi sui propri interessi, diremmo oggi nelle sue manie di grandezza; e la cosa non finisce con lui. Infatti uno dei suoi figli, Abimelech, si fa re di Sichem sua città, uccidendo tutti i fratellastri tranne il più piccolo, Iotam, che prima di fuggire via ammonisce i concittadini con il noto apologo degli alberi che vogliono darsi un re. In questa fase della storia di Israele si combattono due tendenze opposte, quella antimonarchica e quella filo monarchica. Gedeone ha affermato la prima con le sue parole e con il suo esempio, salvo poi il rinnegare la propria posizione col farsi un santuario privato, un folto harem e un grande numero di figli. Jotam suo figlio minore e unico scampato all’eccidio effettuato dal fratello, pure, esprime con grande vigore la stessa tendenza.

Un filone antimonarchico

La cattiva luce sulla monarchia, come istituzione inutile e rischiosa, è proiettata non solo da tale apologo, ma anche dalla brutta fine di Abimelech. La violenza usata da Abimelech nel perpetrare il crimine della strage dei fratellastri si ritorcerà, in effetti, contro di lui. Dopo tre anni, infatti, Sichem si solleva contro Abimelech, il quale cerca di domare la città ribelle e la riconquista, per poi porre l’assedio alla torre di Tebes (oggi Tubas). Se non che, viene colpito a morte da una macina gettata da una donna dalla torre durante l‟assedio. Abimelech si fa dare il colpo di grazia dallo scudiero per evitare l‟ignominia di morire per mano di una donna. Nell’antichità, la morte non era considerata il peggiore dei mali: peggio della morte c’era il restare insepolti, o comunque privi dei riti funebri previsti dalla tradizione del proprio popolo; e morire per mano di un imbelle.

In questo modo si estingue ignominiosamente la casa di un nobile guerriero, condottiero e giudice, Gedeone.