A malincuore Dio affligge gli uomini. Questa straordinaria constatazione sta al centro della terza Lamentazione che a sua volta sta al centro di questa enciclopedia del dolore che è il libro delle Lamentazioni. La sofferenza non è dovuta ad un fato cieco oppure al capriccio delle divinità come per i pagani, ma è dovuta a Dio. Egli la permette, ma contro il suo cuore.
Tempo di guerra. Cinquantacinquesimo giorno
Governatore ucraino di Lugansk, Sergei Gaidai: l’offensiva delle truppe russe contro l’Ucraina orientale è iniziata. «È un inferno. L’offensiva è iniziata, quella di cui si parla da settimane. Ci sono combattimenti a Rubizhne e Popasna, combattimenti incessanti in altre pacifiche città». Kreminna è stata presa dai russi. Un video QUI.
Portavoce del Pentagono, John Kirby: «Nonostante le perdite subite la Russia ha ancora la stragrande maggioranza delle sue capacità di guerra. Hanno avuto mesi per prepararsi». Tuttavia, Mosca continua ad avere «significativi problemi logistici e nella catena di comando». Nel frattempo, un altro generale russo è stato ucciso, e siamo a otto. Non è normale che tutti questi generali vengano mandati al fronte.
Il governatore della provincia russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, denuncia l’Ucraina: le forze ucraine hanno colpito un villaggio vicino al confine russo con l’Ucraina, ferendo un residente.
Mariupol
Sembra che l’assedio di Mariupol non stia andando come le fonti russe sostengono. Il reggimento Azov ha pubblicato nel pomeriggio di lunedì un video che mostra una squadra degli assediati all’aperto tra le vie, con la guida di un drone che dall’alto li avverte della presenza di una colonna di veicoli pieni di soldati russi; gli ucraini assaltano i veicoli russi che si incendiano.
Si pensava che gli assediati di Mariupol fossero ormai rintanati dentro i sotterranei dell’acciaieria Azovstal; al contrario, la linea dei combattimenti passa ancora fuori, e gli assediati riescono a compiere sortite. La posizione della città è cruciale perché la battaglia per Mariupol blocca il resto delle operazioni russe. I russi stanno cercando di accerchiare le forze ucraine, il meglio dell’esercito di Kiev, per poi eliminarle. Ma sono in difficoltà, anche per la disorganizzazione che in generale affligge l’operazione di Putin fin dall’inizio, e intanto gli ucraini cercano di essere loro ad accerchiare i russi più su, a Nord. La resistenza di Mariupol è un tassello di questo contro accerchiamento perché trattiene molte forze russe sulla costa e non permette loro di dare man forte agli altri.
Intanto, il comandante del battaglione Azov ha esortato i leader mondiali a organizzare un corridoio umanitario per evacuare i civili che si nascondono con i militari nell’acciaieria Azovstal, centinaia di persone, tra cui donne, bambini e famiglie dei difensori di Mariupol. Da parte sua, il capo dei marines, Sergiy Volyna Sehriy Volyna, ha indirizzato una lettera a papa Francesco perché agisca a favore dei civili ancora intrappolati nell’assedio:
«Non sono cattolico, sono ortodosso. Credo in Dio e so che la luce vince sempre le tenebre. Ho combattuto per più di 50 giorni in completo accerchiamento, e tutto ciò per cui ho tempo è una feroce battaglia per ogni metro della città assediata. Sono un guerriero, un ufficiale che ha prestato giuramento di fedeltà al suo Paese. E sono pronto a combattere fino alla fine. Nonostante la forza schiacciante del nemico, nonostante le condizioni disumane sul campo di battaglia, il fuoco dell’artiglieria costante e il fuoco di razzi, la mancanza di acqua, cibo e medicine.
So che probabilmente hai visto molte cose in vita tua ma sono sicuro che non hai mai visto le cose che stanno accadendo a Mariupol. È l’inferno sulla terra… Donne con bambini e neonati vivono nei bunker, nella fame e nel freddo e ogni giorno sono bombardati dall’aviazione nemica. I feriti muoiono senza medicine, acqua, né cibo. Mi rivolgo a te per chiedere aiuto. Perché è arrivato il tempo nel quale le preghiere non sono più sufficienti. Nessuno si fida più delle forze d’occupazione russe dopo il bombardamento del teatro d’arte drammatica. Porta la verità al mondo, evacua la gente e salva le loro vite dalle mani di Satana, che vuole bruciare tutte le cose viventi».
Anche il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha rivolto un appello a papa Francesco «perché si ponga con noi l’obiettivo di salvare la nostra comunità dall’assedio e di permettere agli abitanti di lasciare la città assediata».
Secondo i separatisti filo russi del Donetsk, le forze speciali russe hanno già iniziato l’assalto all’acciaieria Azovstal di Mariupol, ma non è vero che nell’acciaieria abbiano trovato rifugio anche gruppi di civili. Data la costante negazione dell’evidenza da una certa parte, e la fantasia mostrata nell’inventare storie, c’è almeno da dubitarne. Invece, secondo il ministero della Difesa russo, ai combattenti ucraini e stranieri che si trovano nella acciaieria a Mariupol è stato intimato di arrendersi per mezzogiorno (le 11 ora italiana) e lasciare il luogo, disarmati, tra le 14 e le 16. Chiunque deporrà le armi, promette Mosca, sarà risparmiato.
10.40
Denys Prokopenko, comandante del reggimento Azov: le forze russe hanno sganciato bombe anti-bunker sull’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove si trovano centinaia di civili oltre a membri del reggimento nazionalista. I russi hanno utilizzato queste bombe pur sapendo che civili si trovano ancora nei tunnel del grande impianto. La settimana scorsa il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, aveva affermato che i russi erano pronti a bombardare la Azovstal con bombe ad alto potenziale esplosivo come le FAB-3000. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha assicurato che le forze russe conquisteranno oggi l’acciaieria Azovstal a Mariupol: «Oggi, con l’aiuto dell’Onnipotente, prenderemo completamente il controllo dell’Azovstal».
14.30
Ministero della Difesa russo: l’esercito russo avrebbe aperto un corridoio umanitario a Mariupol a partire dalle 2 del pomeriggio per consentire alle forze ucraine di lasciare l’acciaieria Azovstal. Per questo è stato dichiarato un cessate il fuoco temporaneo. Se ci sono civili nell’acciaieria Azovstal, chiediamo che vengano presi provvedimenti per farli uscire attraverso corridoi umanitari.
16.50
Il tragico appello dell’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco – cattolica – ucraina: «In questo momento tragico ed eroico dell’Ucraina, non possiamo dormire, non scoraggiamoci, vegliamo! Nei giorni in cui la guerra si sta intensificando, quando il nemico ha rafforzato l’offensiva contro l’Ucraina, invito tutti alla preghiera vigile e incessante, alla preghiera per l’esercito ucraino. Perché oggi si decide il futuro, il destino dell’Ucraina e il destino del mondo. Invito a questa veglia nazionale e alla preghiera. Chissà, forse durante questa Pasqua per l’ultima volta canteremo con voi “Cristo è risorto!”».
Corridoi umanitari: anche oggi, nessuno
Vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk: nessun corridoio di evacuazione per i civili è previsto per oggi in Ucraina, per mancanza di accordo con la parte russa, e questo per il terzo giorno consecutivo.
Ritorni
Sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko: «Oggi a Kiev ci sono 2 milioni e 120 mila persone, perché molti kieviani che se n’erano andati sono già tornati in città. La capitale sta gradualmente prendendo vita». Ma raccomanda: «Se avete l’opportunità di stare in un posto più sicuro, aspettate a tornare nella capitale. Sulla base dei dati militari e dei recenti eventi, non escludiamo che Kiev sia ulteriormente minacciata da attacchi missilistici».
Sviatoslav Shevchuk arcivescovo di Kiev: «Oggi abbiamo una buona notizia. Nelle ultime 24 ore, in Ucraina sono tornati più cittadini di quanti ne siano partiti. Vediamo che l’Ucraina sta ricominciando a raccogliere i propri figli che cercano di realizzare i sogni più grandi dei loro cuori nella loro patria».
Comunità internazionale
La Russia espelle 41 diplomatici, tra cui 15 olandesi, 4 austriaci e alcuni belgi, come misura di ritorsione per i provvedimenti europei contro i diplomatici russi.
La multinazionale tedesca Henkel, realizzatrice di prodotti per la casa e per la cura del corpo, lascia la Russia come risposta alla guerra in Ucraina. Il team russo dell’azienda, 2.500 dipendenti, continuerà a lavorare ed essere pagato fino all’avvenuta uscita di Henkel dal paese. Dopo l’invasione dell’Ucraina, Henkel aveva interrotto investimenti e pubblicità nel mercato russo, ma non la produzione in Russia
Profughi
Onu: sono 4.934.415 i profughi che hanno lasciato l’Ucraina dal 24 febbraio. Si tratta in maggior parte di donne e bambini. Anche 215mila persone di nazionalità non ucraina, in gran parte studenti e lavoratori immigrati, si sono trasferiti in Paesi vicini dopo lo scoppio della guerra.
Viminale: sono 96.989 i profughi ucraini finora arrivati in Italia: 50.154 donne, 11.579 uomini e 35.256 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 477.
Terza Lamentazione: Fiducia nel Signore. A malincuore Dio affligge gli uomini
L’articolo precedente QUI.
In una sorta di soliloquio, l’orante evoca le sue sofferenze, amare come il veleno. Ma nel suo cuore c’è un pensiero: le benevolenze del Signore, le sue misericordie non sono finite. Il plurale nel quale sono declinati i termini chesed e racham ne indica la pienezza (plurale di intensità); particolarmente significativo il vocabolo rachamim che designa le viscere materne ed esprime la misericordia divina.
Di più: se qualcosa di buono c’è nella vita, è proprio il Signore, parte di eredità del suo fedele; per questo risuona tre volte un buono (tov): buono è il Signore per chi spera in lui; buono è attendere in silenzio la sua salvezza; buono è per l’uomo portare un giogo dalla giovinezza.
Il silenzio
Data quindi una condizione di sofferenza, essa va vissuta nella fede e nella fiducia e speranza nel Signore, nell’attesa paziente e silenziosa. Il silenzio era la situazione di arrivo per Giobbe, se ricordate, dopo l’esperienza di Dio fatta nel linguaggio della natura: Giobbe comprende che deve liberarsi delle parole, delle tante parole con cui ha sentito dire di Dio solo per sentito dire, per affidarsi invece ad una contemplazione silenziosa. Questo orante, invece, comprende ben presto di dover tacere ed attendere la salvezza, perché questa non mancherà.
Dal vissuto della sua esperienza, l’agiografo dà tre consigli al sofferente: accettare in silenzio il giogo della volontà di Dio; prostrarsi fino a terra in segno di umile accettazione; porgere la guancia a chi lo percuote. La ribellione del Giobbe dei dialoghi qui appare più facilmente del tutto superata.
La professione di fede centrale
Ed ecco, nel cuore di questa terza Lamentazione che si trova al cuore del libro, la professione di fiducia nella bontà del Signore: la sofferenza non dura per sempre, e la chiave di lettura della vita dell’uomo è la misericordia di Dio, secondo la grandezza delle sue benevolenze. Risuona perciò, al centro del libro, la parola che indica la compassione divina, quel verbo racham che indica l’azione esclusiva di Dio, l’amare con viscere materne, perché è contro il suo cuore che l’uomo debba essere umiliato e afflitto. L’orante sente vicino questo Dio la cui misericordia è inesauribile; questo Signore che, se affligge, ha anche misericordia.
Quindi, appurato nella prima parte della composizione che la sofferenza dell’uomo viene da una non meglio precisata volontà di Dio e non da divinità capricciose o da un cieco fato come per i pagani, adesso l’agiografo cerca di introdurci in profondità nel mistero del dolore umano, asserendo che il Signore non vuole che l’uomo soffra: se l’uomo soffre, è contro il suo cuore. E allora, perché? In certi casi, la sofferenza è meritata, come castigo di crimini contro l’umanità (c’erano anche allora) e contro i diritti di ogni uomo: il Signore, infatti, vede. Tutto il mondo è stato creato da Lui, che come è sovrano del mondo è anche sovrano della storia: è Lui che vuole il bene e permette il male. Niente gli sfugge. Non si lamenti perciò l’uomo che può vedere nella propria sofferenza la purificazione dei propri peccati.
È buono aspettare in silenzio la salvezza del Signore
19 Ricòrdati della mia afflizione, della mia vita raminga,
dell’assenzio e del veleno!
20 Io me ne ricordo sempre,
e ne sono intimamente prostrato.
21 Ecco ciò che voglio richiamare alla mente,
ciò che mi fa sperare:
22 è una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti;
le sue compassioni infatti non sono esaurite;
23 si rinnovano ogni mattina.
Grande è la tua fedeltà!
24 «Il Signore è la mia parte», io dico,
«perciò spererò in lui».
25 Il Signore è buono con quelli che sperano in lui,
con chi lo cerca.
26 È bene aspettare in silenzio
la salvezza del Signore.
27 È bene per l’uomo
portare il giogo della sua giovinezza.
28 Si sieda solitario e stia in silenzio
quando il Signore glielo impone!
29 Metta la sua bocca nella polvere!
forse c’è ancora speranza.
30 Porga la guancia a chi lo percuote,
si sazi pure di offese!
31 Il Signore infatti
non respinge per sempre;
32 ma, se affligge,
ha pure compassione, secondo la sua immensa bontà;
33 poiché non è volentieri che egli umilia
e affligge i figli dell’uomo.
34 Quando uno schiaccia sotto i piedi
tutti i prigionieri della terra,
35 quando uno vìola i diritti di un uomo
in presenza dell’Altissimo,
36 quando si fa torto a qualcuno nella sua causa,
il Signore non lo vede forse?
37 Chi disse una cosa e fu fatta,
non è il Signore che l’ha comandato?
38 Il male e il bene
non procedono forse dalla bocca dell’Altissimo?
39 Perché si rammarica l’umanità?
L’uomo che vive malgrado i suoi peccati?