480 giorni di guerra

 Kryvyi Rih (regione di Dnipropetrovsk) dopo l’attacco missilistico russo. Di National Police of Ukraine – Загинули і постраждали люди: поліція Кривого Рогу документує наслідки ракетного обстрілу, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=133049556

Al 480° giorno di guerra, l’addetto stampa del Cremlino, Dmitriy Peskov, dichiara che l’obiettivo della Russia di «smilitarizzare» l’Ucraina è stato ampiamente raggiunto. Parlando ai media russi, Peskov ha affermato che l’Ucraina all’inizio dell’operazione era «altamente militarizzata», mentre ora utilizza «sempre meno armi proprie» facendo sempre più affidamento su quelle fornite dall’Occidente. Un risultato strepitoso! Mentre prima della guerra l’Ucraina aveva mediocri potenzialità belliche, ora ha tutte quelle dell’Occidente. Complimenti.

Il crollo della diga

Ma mano che vengono trovate altre vittime delle inondazioni provocate dal crollo della diga Nova Kakhovka, il bilancio sale paurosamente. Il numero totale dei morti giunge così a 45. 29 sono i morti e 17 i dispersi sulla sponda del fiume Dnipro occupata dai russi. 16 sono i morti (14 nella regione di Kherson e due nella regione di Mykolaiv) e 31 i dispersi dalla parte sotto controllo ucraino. 

Sei insediamenti, ad oggi 18 giugno, sono ancora allagati nella regione di Kherson: Kherson, Bilozerka, Dniprovske, Novohradnieve e Blahodativka. Ancora 1.274 le case che rimangono sott’acqua.

Kiev e Mosca si accusano a vicenda. Un’esplosione è stata rilevata dall’istituto di sismologia norvegese (Norsar). Pare che l’esplosione sia stata interna, quindi dovuta alle forze russe che occupano la zona.

Intanto, le forze russe hanno fatto saltare in aria un’altra diga, questa volta sul fiume Mokri Yaly, nella provincia di Donetsk. Hanno, così, provocato allagamenti su entrambe le sponde del fiume, sempre per ostacolare la controffensiva ucraina sta cercando di recuperare i territori occupati.  Secondo il portavoce militare ucraino che ha riferito la notizia, la distruzione della diga – che si trova nei pressi della vicina Zaporizhia – non pregiudica le operazioni offensive dell’Ucraina nell’area.

La controffensiva

I combattimenti in Ucraina si stanno spostando verso sud, in direzione di Mariupol, mentre nella prima settimana l’epicentro era ad est, ha detto la vice ministra ucraina della Difesa, Hanna Maliar, citata dal Guardian. A quanto riferisce il Guardian, sulla strada verso Mariupol il fronte è stato spinto in avanti di un chilometro.  La città portuale sulle rive del mare di Azov è uno dei tragici simboli di questa guerra, dopo essere stata in gran parte distrutta l’anno scorso durante l’assedio russo.

Secondo l’intelligence britannica, «Negli ultimi giorni sono continuati i pesanti scontri, con i combattimenti piu’ intensi concentrati nelle regioni di Zaporizhzhia e Donetsk occidentale e intorno a Bakhmut. In tutte queste aree, l’Ucraina continua a perseguire operazioni offensive e ha compiuto piccoli progressi. Al sud, le forze russe conducono spesso operazioni difensive relativamente efficaci; entrambe le parti stanno subendo perdite elevate, da parte russa probabilmente le più alte dall’apice della battaglia per Bakhmut a marzo». 

Le forze ucraine hanno intanto conquistato un villaggio nella regione di Zaporizhzhia, il villaggio di Piatykhatky

Bombe russe sull’Ucraina

Tre vittime sono state segnalate nella regione di Donetsk, tre nella regione di Zaporizhzhia) e un’altra nel villaggio di Yanzhulivka (Chernihiv).

L’esercito russo inoltre ha bombardato la regione di Kherson, uccidendo 5 persone.

È di un morto e un ferito il bilancio di un attacco russo condotto sulla città di Nikopol, nell’oblast di Dnipropetrovsk.

Quattro persone, che viaggiavano in auto, sono morte dopo un attacco missilistico russo su un villaggio nella regione di Kharkiv

Due civili, un padre di famiglia e suo figlio, sono stati uccisi in un bombardamento russo nella regione di Sumy.