Ucraina: 475 giorni di guerra

Kherson Piazza Korabelna in Kherson: bombardamento russo durante l’evacuazione dei residenti delle aree allagate. Di Mvs.gov.ua, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=132814497

Le notizie forti di questi ultimi cinque giorni (siamo a 475 giorni di guerra dall’invasione del 24 febbraio 2022) riguardano principalmente le conseguenze dell’alluvione causata dalla rottura della diga di Kakhovka, i successi della controffensiva ucraina e il triste bilancio delle vittime dei bombardamenti, tra cui un sacerdote ucciso nel cortile della sua chiesa di obbedienza del Patriarcato di Mosca.

Le conseguenze della rottura della diga di Kakhovka

Secondo le autorità filorusse della regione di Kherson, è salito ad almeno 17 morti, sul territorio controllato dai russi, il bilancio per la rottura della diga di Kakhovka in Ucraina. A questo numero si aggiunge quello di dieci morti dichiarato finora dalle autorità ucraine nella parte di territorio controllato da Kiev, dove risultano disperse 35 persone, di cui 7 bambini. Secondo i filorussi, in totale sono allagate 22.273 case in 17 località.

Secondo il ministro dell’Interno ucraino, Igor Klymenko, risultano allagati nella regione di Kherson 33 insediamenti (per un totale di 3.815 case) nelle aree sotto il controllo ucraino. Nella regione di Mykolaiv, dove sono state evacuate 936 persone tra cui 167 bambini, risultano allagate 31 tra città e villaggi. Nella regione di Dnipropetrovsk più di 89.000 famiglie in 26 città e villaggi sono senza acqua potabile. Sono state evacuate circa 2.718 persone, tra cui 190 bambini. Inoltre, 11 persone sono rimaste ferite dai bombardamenti russi mentre erano in corso le evacuazioni delle zone inondate. «Stiamo cercando di continuare le operazioni di evacuazione, ma il nemico sta sparando senza pietà. Non stiamo perdendo la forza e la fiducia: stiamo facendo di tutto per salvare le persone», ha aggiunto.

Le forze ucraine comunicano anche di essere riuscite ad evacuare persone anche dalla città di Oleshky occupata dai russi dall’inizio della guerra, sulla riva opposta a Kherson.  A raccontare «l’operazione rischiosa e pericolosa» è il consigliere del ministero dell’Interno ucraino Anton Gerashchenko. In un video postato su Twitter si vedono due donne portate in salvo su un gommone, con il loro cane, che abbracciano i loro soccorritori. «È stata molto dura», ha dichiarato un’altra donna anziana, raccontando di come non sia arrivato nessun aiuto da parte dei russi. «Non potete immaginare il sollievo», quando ho visto i soccorritori ucraini. 

Tre morti in un attacco alla barca dei soccorritori in Kherson

Invece, a quanto scrive il governatore della regione, Oleksandr Prokudin, almeno tre persone sono rimaste uccise e 23 ferite quando i russi hanno sparato su una barca usata per soccorrere i civili dalla riva sinistra del Dnipro. Uno dei civili uccisi, un uomo di 74 anni, è stato colpito alla schiena mentre cercava di proteggere con il proprio corpo una donna. Fra i feriti, anche due agenti di polizia ucraini.

Lo stesso governatore ha reso noto che a tutt’oggi, circa 3.600 case in 31 insediamenti sono ancora allagate sulla riva destra del fiume Dnipro controllata dall’Ucraina. Il livello dell’acqua è sceso di 27 centimetri e negli ultimi giorni l’acqua si è ritirata da 200 case nella regione.

Onu: peggiora crisi umanitaria dopo rottura diga

La crisi umanitaria dell’Ucraina è enormemente peggiorata dopo la rottura della diga di Kakhovka: lo afferma il capo degli Affari Umanitari dell’Onu, Martin Griffiths.

700.000 persone hanno bisogno di acqua potabile. Inoltre, l’inondazione dei terreni agricoli in uno dei più importanti granai del mondo causerà una cascata di problemi, tra cui la riduzione delle esportazioni di cereali, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari a livello globale e la riduzione della disponibilità di cibo per milioni di persone più bisognose. Finora, insieme alle ong ucraine le Nazioni Unite hanno raggiunto 30.000 persone nelle aree allagate sotto il controllo ucraino.

Casi di colera nel Kherson dopo il crollo della diga

Casi di colera ed escherichia coli si sono verificati nella regione di Kherson, sotto il controllo ucraino, dopo le inondazioni provocate dall’esplosione della diga di Kakhovka. L’acqua è contaminata anche da carburanti, fertilizzanti e pesticidi. L’acqua dei pozzi nelle aree inondate ora può essere usata solo dopo le analisi. Le autorità hanno vietato la pesca e la vendita di pesce.

La controffensiva ucraina

Una prima notizia è venuta dai blogger militari russi, secondo cui l’esercito ucraino nel corso di pesanti combattimenti è riuscito a conquistare le posizioni occupate da tre reggimenti del Cremlino (291mo reggimento fucilieri, 70mo reggimento e 42ma divisione fucilieri del distretto militare sud russo) nella regione di Zaporizhzhia.

Ma Putin, come riportato dalla Tass, controinforma: la controffensiva ucraina continua su larga scala e utilizza riserve strategiche, ma finora non ha avuto successo in alcuno dei settori. Aggiunge anche che le perdite delle forze ucraine nella controffensiva «si avvicinano ad essere catastrofiche». Le truppe ucraine avrebbero perso oltre 160 carri armati e quelle del Cremlino 54. Le perdite tra i militari russi sarebbero dieci volte meno che tra quelli ucraini.

Sarà vero?

Avanzamento a Bakhmut

In alcune zone del fronte a Bakhmut, le truppe ucraine hanno ricacciato indietro l’esercito russo di 1,2 – 1,4 chilometri al giorno, approfittando del fatto che il nemico sta conducendo attività di rotazione, e le nuove unità non conoscono l’area e distruggendo depositi di munizioni, veicoli militari e armi. Secondo il Ministero della Difesa britannico, la presa di Bakhmut era costata alle forze russe, in oltre un anno di battaglia, la morte o il ferimento di un soldato per ogni 48 centimetri di terreno conquistato, per un totale di 66.000 morti dal maggio del 2022 per un’avanzata di 29 chilometri.

Nel febbraio del 2022, scrive ancora il Ministero della Difesa britannico, i russi probabilmente pensavano di controllare l’intero Donbass in 10-14 giorni.

L’avanzata ucraina

Il ministero della Difesa britannico conferma che gli ucraini sfondano la prima linea delle difese russe in alcune aree del fronte, mentre la performance russa è stata finora contrastante: «Nelle ultime 48 ore si sono svolte importanti operazioni ucraine in diversi settori dell’Ucraina orientale e meridionale. In alcune aree, le forze ucraine hanno probabilmente compiuto buoni progressi e sono penetrate nella prima linea delle difese russe. In altre, i progressi ucraini sono stati più lenti». 

Secondo l’Isw (Institute for the Study of War), le forze Kiev hanno condotto una controffensiva in almeno 4 aree. Le immagini geolocalizzate mostrano le avanzate di Kiev avvenute a sud ovest e sud est di Orikikhiv nell’oblast di Zaporizhzhia. Fonti russe riferiscono attività bellica ucraina nell’oblast di Luhansk, vicino Bilohorivka.

Secondo il gruppo Wagner, gli ucraini sono riusciti ad avanzare di 6-7 chilometri negli ultimi giorni, tenendo sotto il loro controllo gli insediamenti di Neskuchne e Blagodatnoye nell’avamposto di Vremiavsky, il villaggio di Storozhevoye e quello di Makarovka. Sull’altra sponda del fiume Mokry Yaly, stanno attaccando la Wagner nel villaggio di Urozhaynoye.

Kiev ha infine dichiarato di aver ripreso sette villaggi nell’est e nel sud dell’Ucraina dalle forze russe in azioni offensive dal fine settimana: i villaggi di Lobkovo, Levadne e Novodarivka nella regione meridionale di Zaporizhzhia sono stati riconquistati. «Numerosi tentativi del nemico di riprendere l’insediamento (di Novodarivka), durati diversi giorni, non hanno avuto successo». 

Controinformazione

L’intelligence britannica nota anche come il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu esageri decisamente le perdite delle forze ucraine, per migliorare la sua immagine pubblica di fronte a «critiche sempre più smascherate da parte di alcuni colleghi russi» e far vedere di avere «il controllo delle questioni strategiche» mentre l’Ucraina aumenta i suoi attacchi. Qualcuno suggerisce che i numeri fasulli vengano sfornati dai russi per provocare l’Ucraina inducendola a rivelare la reale entità delle perdite.

 Le vittime civili

Edificio residenziale in Kryvyi Rih (regione di Dnipropetrovsk) dopo l’attacco missilistico russo nella notte del 13 giugno. 11 persone uccise e 28 ferite. Di National Police of Ukraine – https://www.facebook.com/photo/?fbid=595338559402845&set=pcb.595332986070069 (the whole post), CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=133051075

La notizia che ha suscitato maggior scalpore è stata quella dell’attacco notturno russo a Kryvyi Rih, la città natale del presidente Volodymyr Zelensky, in cui è stato tra l’altro colpito un edificio residenziale di 5 piani, dove è scoppiato anche un incendio. Tra le 11 vittime un adolescente e una coppia di sposi ventiduenni, David e Ksenia Epelman.

Inoltre, 3 vittime nella regione di Zaporizhzhia, 1 nella  comunità di Zviahel nella regione ucraina settentrionale di Zhytomyr, 3 morti nell’attacco notturno a Odessa, 3 vittime nel Kherson e 1 nella regione di Donetsk. 

Chiesa di San Giovanni il Precursore (del Patriarcato di Mosca) nell’insediamento di Bilozerka (regione di Kherson) dopo i bombardamenti russi del 13 giugno 2023.Di National Police of Ukraine – Il sacerdote è stato ucciso. https://www.facebook.com/photo/?fbid=595452872724747&set=pcb.595452962724738 (the whole post), CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=133051923

Nella regione di Kherson è stato pure bombardato dall’esercito russo il cortile della chiesa di Bilozerka. Un sacerdote di 72 anni è rimasto ucciso e una donna è stata ferita. Sono stati danneggiati anche quattro edifici residenziali, un ufficio postale, edifici amministrativi, la piazza centrale e infrastrutture critiche. 

Profughi

Quasi 4 milioni di ucraini fuggiti a seguito dell’invasione russa del 24 febbraio 2022 beneficiano dello status di protezione temporanea nei paesi dell’Unione europea. Sono questi i dati registrati a fine aprile e diffusi da Eurostat. I principali Paesi di ospitalità sono Germania (28% del totale con oltre un milione di persone), Polonia (25%) e Cechia (8%). Il numero complessivo è aumentato rispetto a marzo di oltre 51mila persone (+1,3%), con una crescita soprattutto in Svezia (35%), Germania e Cechia (+2%). In Italia sono 156.065 (in crescita dello 0,4% rispetto a marzo).

Quasi 700 mila hanno già un lavoro nell’Ue e oltre 400 mila bambini sono iscritti alle scuole europee.