400 giorni di guerra, e ancora non se ne vede la fine. Si aggrava il bilancio delle vittime. 13 morti e oltre 91 feriti tra i civili solo negli ultimi cinque giorni. Fra le regioni più colpite il Donetsk dove dall’inizio dell’invasione sono state registrate 1.434 vittime e 3.264 feriti.
Attacchi russi sono stati segnalati anche nelle oblast di Kherson, Kharkiv, Chernihiv, Sumy, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e Luhansk. Colpiti un totale di 132 insediamenti utilizzando mortai, carri armati, artiglieria, missili S-300, sistemi di razzi a lancio multiplo (MLRS), droni e aviazione tattica, senza risparmiare le strutture civili. Nella foto vedete la distruzione di un orfanotrofio.
Figlia in orfanotrofio, al padre 2 anni di carcere
In Russia un uomo di 54 anni, Alexei Moskalyov, è stato condannato a due anni di prigione per aver screditato le forze armate russe sui social media. La figlia dodicenne Masha aveva fatto a scuola un disegno a scuola che rappresentava missili russi sparati verso una donna e un bambino ucraini. La direttrice aveva avvertito la polizia la quale aveva scoperto che il padre, unico familiare della ragazza, aveva postato commenti contro l’operazione speciale russa sui social. L’uomo, dapprima evaso dagli arresti domiciliari, è stato rintracciato dal servizio segreto russo Fsb e da quello bielorusso Kgb per e arrestato a Minsk. La ragazza è stato sottratta al padre quando è stato messo ai domiciliari ed affidata ad un orfanotrofio statale.
Yevgeny Prigozhin, capo della Wagner, ha dichiarato di giudicare ingiusta la condanna per avere screditato l’esercito. Ha anche inviato un appello al procuratore della regione di Tula, chiedendo di rivedere la sentenza – specialmente per il fatto che la figlia sarà costretta a crescere in un orfanotrofio.
Isw: Putin vuole la vittoria completa
Secondo l’Institute for the study of the war (Isw), «Il presidente russo Vladimir Putin cerca una vittoria completa in Ucraina, che sembra fiducioso di poter raggiungere nel tempo e rifiuta l’idea che l’attuale realtà militare richieda una soluzione negoziata del conflitto… Né l’Ucraina né l’Occidente hanno convinto il capo del Cremlino a prendere in considerazione l’idea di accettare qualsiasi tipo di soluzione di compromesso. Putin rimane invece concentrato sul raggiungimento dei suoi obiettivi bellici iniziali attraverso un conflitto prolungato in cui vince o imponendo la sua volontà all’Ucraina con la forza o spezzando la volontà dell’Ucraina in seguito all’abbandono di Kiev da parte dell’Occidente».
Putin fu avvertito: «Serve più tempo prima di invadere»
Secondo il Royal United Services Institute (Rusi) britannico, il direttore dello Svr (Servizio di intelligence internazionale) Sergei Naryshkin aveva avvertito Putin prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Aveva cioè precisato che sarebbe stato necessario altro tempo per prepararla. La preparazione era consistita nel reclutamento di un’ampia rete di agenti in Ucraina. Questi avrebbero dovuto fornire i dati necessari ad appoggiare l’invasione ed identificare le persone fedeli all’Ucraina per arrestarle al momento opportuno e spingere la popolazione a non opporre resistenza. L’avvertimento non fu preso in considerazione.
«Senza Putin la guerra in Ucraina finirebbe subito»
Leonid Volkov, capo dello staff del leader in carcere dell’opposizione Alexei Navalny, ha affermato che «l’invasione non ha il sostegno né dell’opinione pubblica russa, né delle élite ed è interamente un progetto del presidente». Solo misure severe, economiche, militari e politiche, sulla Russia potrebbero causare una sufficiente pressione su Putin da fargli commettere un errore. «Putin uguale guerra. Putin non vorrà, e non potrà fermarsi. Non potrà ammettere di aver perso, di aver sbagliato».
Volkov riconosce che è impossibile valutare accuratamente il pubblico sentimento in Russia verso la guerra. Infatti, la TV di Stato è una macchina di propaganda e il dissenso è stato criminalizzato. Al contempo, Putin ha incoraggiato a lungo un’apatia politica fra la gente comune. Tuttavia la Fondazione anticorruzione che fa capo a Navalny ha cercato di fare domande indirette nei sondaggi. «Abbiamo chiesto alla gente come vorrebbe che fosse speso il denaro pubblico se ve ne fosse di più nel bilancio russo e meno del 10% si è detto a favore di maggiori spese militari, nonostante la propaganda dica loro 24 ore al giorno “siamo in guerra con la Nato, e dobbiamo investire tutto quello che abbiamo per sconfiggere la Nato”. Possiamo dedurre che non vi è sostegno popolare per la guerra. Se Vladimir Putin scivolasse su una buccia di banana e morisse domani, la guerra in Ucraina finirebbe subito».
L’economia russa sta per crollare?
Secondo il Wall Street Journal, l’economia russa sta per crollare. Le entrate del governo russo vengono ridotte e la sua economia si è spostata su una traiettoria di crescita inferiore, probabilmente a lungo termine. Ciò dipende da una scommessa sbagliata lo scorso anno da Putin, convinto che avrebbe potuto utilizzare le forniture energetiche russe per limitare il sostegno dell’Europa occidentale all’Ucraina. Ma le entrate energetiche del governo sono diminuite di quasi la metà, mentre il deficit di bilancio si è approfondito. Il rublo è sceso di oltre il 20% da novembre rispetto al dollaro. La forza lavoro si è ridotta man mano che i giovani vengono mandati al fronte o fuggono dal Paese per paura di essere arruolati. L’incertezza ha frenato gli investimenti delle imprese. Il miliardario russo Oleg Deripaska ha avvertito che la Russia sta finendo i contanti. «Non ci saranno soldi l’anno prossimo, abbiamo bisogno di investitori stranieri».
E per la prima volta, durante una riunione di governo, Putin ha ammesso che nel medio termine le sanzioni contro la Russia potranno avere un impatto negativo. Pur affermando che l’economia russa ha mostrato una dinamica positiva a partire dallo scorso luglio, «il ritorno al percorso di crescita», ha detto, «non deve rilassarci, è necessario sostenere e rafforzare le tendenze positive della nostra economia, migliorarne l’efficienza, garantire la sovranità tecnologica, umana e finanziaria, e le azioni devono essere rapide allo stesso tempo, senza eccessi di burocrazia, poiché le restrizioni illegittime introdotte contro la nostra economia possono effettivamente influenzarla negativamente nel medio termine».