Tempo di guerra. 295 giorni

Kyev dopo l’attacco di un drone russo. Dsns.gov.ua, CC BY 4.0 https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4e/Kyiv_after_Russian_drone_attack%2C_2022-12-14_%2803%29.webp

295 giorni di guerra, quasi dieci mesi!

La situazione

Secondo il ministero della Difesa britannico, è probabile che la Russia punti ancora a estendere il suo controllo su tutte le regioni annesse (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) impegnandosi nell’avanzamento in profondità verso Donetsk. Tuttavia, «è altamente improbabile che l’esercito russo sia attualmente in grado di generare una forza d’urto efficace in grado di riconquistare queste aree» e quindi «che le forze di terra russe compiano progressi significativi dal punto di vista operativo nei prossimi mesi».      

Su un altro fronte, sempre secondo il ministero della Difesa britannico, le truppe bielorusse e le unità di riservisti dispiegati da Mosca in Bielorussia non costituiscono una minaccia per l’Ucraina. «È improbabile che le esercitazioni delle truppe bielorusse e delle unità russe costituiscano al momento una forza in grado di condurre con successo un nuovo assalto nel nord dell’Ucraina».

Attacchi alle infrastrutture civili: vittime

Regione di Donetsk: cinque civili uccisi e 19 feriti.

Regione di Kherson: la Russia ha bombardato un reparto maternità a Kherson. Secondo il governatore della città, il nemico ha nuovamente attaccato i quartieri residenziali. Nell’attacco, durante il quale sono stati colpiti anche un caffè e un condominio, sono rimaste uccise due persone e altre cinque ferite. Nei giorni successivi si sono registrate altre tre vittime.

Due civili sono morti nei bombardamenti russi delle infrastrutture della regione di Zaporizhzhia attaccata con artiglieria, cannoni antiaerei e lanciarazzi.

Gli attacchi alle infrastrutture energetiche

L’Unicef (Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia) ha dichiarato che gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine stanno mettendo «quasi tutti i sette milioni di bambini del Paese a rischio crescente», mentre le temperature invernali continuano a precipitare. Senza un accesso stabile all’elettricità, a fonti di calore o all’acqua, «i bambini affrontano il freddo estremo, le strutture sanitarie potrebbero non essere in grado di fornire servizi essenziali e i sistemi idrici difettosi stanno aumentando il rischio, estremamente elevato, di polmonite, influenza stagionale, malattie trasmesse dall’acqua e Covid». 

L’organizzazione umanitaria Norwegian Refugee Council ritiene che centinaia di migliaia di altri rifugiati ucraini arriveranno in Europa quest’inverno. Il grande flusso di rifugiati sarà determinato dalle condizioni «invivibili» in Ucraina. «Nessuno può dire quanti saranno, ma ce ne saranno altri centinaia di migliaia dato che gli orribili e illegali bombardamenti sulle infrastrutture civili rendono impossibile vivere in molti luoghi».

Natale di guerra

Nessuna tregua a Natale, la guerra in Ucraina andrà avanti. Lo ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo alle domande su una possibile tregua natalizia: «Non abbiamo ricevuto nessuna proposta. L’operazione militare speciale continua».

Ricordiamo che in Occidente il Natale si celebra il 25 dicembre, in Russia il 7 gennaio. In Ucraina verranno festeggiate entrambe le date.

Annullata conferenza stampa di fine anno di Putin

La tradizionale conferenza stampa di Vladimir Putin a fine anno non ci sarà, per la prima volta in dieci anni. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino Dmytry Peskov. Il presidente russo potrà parlare «come fa regolarmente, anche durante le visite estere». Normalmente Putin tiene una grande conferenza stampa di fine anno durante la quale risponde per ore alle domande di giornalisti russi e stranieri. Quest’anno probabilmente il leader del Cremlino non vuole affrontare le domande sulla guerra in Ucraina e la repressione interna.

Secondo l’intelligence della Difesa britannica, tale annuncio mostra la preoccupazione per il crescente dissenso sulla guerra in Ucraina. «La conferenza stampa è diventata un appuntamento fisso nel calendario degli impegni pubblici di Putin ed è stata spesso utilizzata come occasione per dimostrare la presunta integrità di Putin. Nonostante le domande siano quasi certamente vagliate in anticipo, la cancellazione è probabilmente dovuta alle crescenti preoccupazioni sulla prevalenza del sentimento anti-guerra in Russia».