Tempo di guerra. 285 giorni

Dnipro dopo il bombardamento russo del 26 Novembre 2022.  Di Dsns.gov.ua, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=125976063

285 giorni di guerra. L’inverno incombe già. Papa Francesco pubblica il suo personale «diario di guerra», un libro che raccoglie i suoi interventi sul conflitto in corso in Ucraina.

Vittime

Prosegue in Ucraina il triste bollettino delle vittime degli attacchi russi.

Regione di Kherson: otto civili sono stati uccisi e parecchi sono rimasti feriti. Il capo dell’amministrazione militare regionale, Yaroslav Yanushevych, ha dichiarato: «Il nemico continua ad attaccare deliberatamente le infrastrutture civili e i civili. Nel distretto di Kherson, le aree residenziali sono state nuovamente sotto il fuoco nemico: case unifamiliari e condomini sono stati distrutti. Il nemico ha sparato con artiglieria, carri armati, mortai e lanciarazzi contro zone popolate della regione. I russi hanno colpito ancora una volta i quartieri residenziali di Kherson, case private e condomini. Anche altre infrastrutture civili della città sono state danneggiate».

La città è stata liberata dalle forze ucraine a metà novembre dopo mesi di occupazione russa, ma da allora è sotto il fuoco delle truppe di Mosca che si sono ritirate sul lato opposto del fiume Dnipro. La città ha anche avuto problemi con la fornitura di energia elettrica.

Inoltre, i russi hanno bombardato Zelenivka, Tokarivka, Antonivka, Novotiahynka e Darivka”. Nel distretto di Beryslav, i russi hanno aperto il fuoco su Matrosivka, Respublikanets e Kachkarivka.

Regione di Sumy: Ucciso un ragazzo di 15 anni.

Regione di Dnipropetrovsk: tre persone sono state uccise e altre tre sono rimaste ferite nell’attacco missilistico russo su Kryvyi Rih. Le forze russe hanno attaccato anche il distretto di Nikopol e la comunità di Marhanets.

Regione di Zaporizhzhia: un raid russo ha colpito edifici residenziali a Novosofiivka, uccidendo due persone. Esplosioni sono state udite anche nell’ovest e nel sud del Paese, secondo media locali, in particolare nelle oblast di Leopoli, Ternopil e Khmelnytskyi.

Regione di Kharkiv: due vittime in seguito ad attacchi missilistici russi.   

Era il piano di Putin, ma…

Da alcuni documenti riservati ottenuti dal think tank britannico collegato all’esercito Royal United Services Institute for Defence and Security Studies (Rusi) emerge il piano originario di Putin: annettere l’Ucraina entro agosto. In questi documenti, firmati almeno apparentemente da Putin, la Russia aveva pianificato di prendere il controllo dell’Ucraina nell’arco di 10 giorni dopo l’invasione, e successivamente annetterla.
Solo un gruppo ristretto di funzionari russi sarebbe stato al corrente dei piani. I vice capi dell’esercito russo non sarebbero stati a conoscenza del piano fino a pochi giorni prima dell’inizio dell’invasione. Le unità militari tattiche avrebbero ricevuto ordini solo poche ore prima di entrare in azione.

Problemi operativi

Secondo l’Intelligence britannica, «la carenza di munizioni, assieme ai problemi logistici, è uno dei principali fattori che limitano la possibilità della Russia di riprendere le operazioni offensive in Ucraina». In un successivo rapporto si legge che si è ridotto significativamente il numero delle incursioni aeree russe sull’Ucraina: «gli aerei da combattimento tattici russi ora conducono decine di missioni al giorno, rispetto a un massimo di 300 al giorno nel marzo 2022». La Russia «ha perso oltre 60 velivoli ad ala fissa nel conflitto, tra cui un cacciabombardiere Su-24M FENCER e un aereo da attacco al suolo Su-25 FROGFOOT solo la scorsa settimana». Il calo delle incursioni sarebbe «il risultato del persistere di un’elevata minaccia da parte delle difese aeree ucraine, delle limitazioni delle ore di volo a disposizione degli aerei russi e del peggioramento delle condizioni meteorologiche. Probabilmente le forze aeree russe continueranno a svolgere un basso numero di operazioni di attacco al suolo durante il cattivo tempo invernale».   

Arcivescovo di Canterbury

L’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, di ritorno da una visita di solidarietà a Kiev, ha sottolineato che l’Ucraina è vittima dell’aggressione e non deve essere forzata alla pace. «Anche se la pace è sempre meglio della guerra, ci sono tempi che richiedono la sconfitta di una “invasione malvagia”». L’Occidente deve evitare di ripetere quanto accadde nel 1938 con il patto di Monaco per cercare un appeasement con Adolf Hitler. Gli ucraini, ha proseguito, «avranno bisogno di sostegno per molto tempo».
Durante la visita, l’arcivescovo ha incontrato leader religiosi e sfollati ed è anche dovuto scendere in un rifugio durante un allarme aereo. Gli ucraini stanno dimostrando «uno straordinario coraggio» di fronte all’invasione russa, ha detto. 

Papa Francesco

È uscito oggi il libro di papa Francesco «Un’enciclica sulla pace in Ucraina», un libro che raccoglie gli interventi del pontefice sul conflitto in Europa. «Una vera e propria enciclica sulla e per la pace in Ucraina e in ogni altra parte della terra»: così papa Francesco presenta il suo messaggio al mondo, l’ultimo grido per fermare la spirale di violenza e di morte nel cuore dell’Europa. «Una sorta di diario di guerra che offro ai lettori nella speranza che possa diventare molto presto un diario di pace». 

«La guerra in Ucraina, già alla vigilia del suo inizio, ha interrogato ciascuno di noi. Dopo gli anni drammatici della pandemia, quando, non senza grandi difficoltà e molte tragedie, stavamo finalmente uscendo dalla sua fase più acuta, perché è arrivato l’orrore di questo conflitto insensato e blasfemo, come lo è ogni guerra? Possiamo parlare con sicurezza di una guerra giusta? Possiamo parlare con sicurezza di una guerra santa? Noi, uomini di Dio che annunciamo il Vangelo del Risorto, abbiamo il dovere di gridare questa verità di fede. Dio è un Dio della pace, dell’amore e della speranza. Un Dio che ci vuole fratelli tutti, come ci ha insegnato il Suo Figlio Gesù Cristo».

«Mentre continuiamo a pregare insistentemente per la pace in Ucraina, davvero senza stancarci mai, non dobbiamo abituarci a questa come a nessun’altra guerra. Non dobbiamo permettere che il nostro cuore e la nostra mente si anestetizzino davanti al ripetersi di questi gravissimi orrori contro Dio e contro l’uomo. Non dobbiamo, per nessuna ragione al mondo, assuefarci davanti a tutto ciò, quasi dando per scontata questa terza guerra mondiale a pezzi che è drammaticamente diventata, sotto i nostri occhi, una terza guerra mondiale totale. Preghiamo per la pace! Lavoriamo per la pace! Certi che il Signore Gesù, Principe della pace, donerà all’Ucraina e al mondo intero, specialmente dove persistono ancora tanti focolai di guerra, l’alba del mattino di Pasqua».