Il bollettino di questi 18 mesi di guerra è un bollettino di stragi di civili, anche negli ultimi 10 giorni. Cominciamo con un raid russo che ha colpito a Kupiansk, nella regione di Kharkiv, un centro per le trasfusioni di sangue, provocando 2 vittime e 4 feriti. Poi…
Attacco a Pokrovsk
L’attacco russo che a Pokrovsk nella regione di Donetsk ha colpito un condominio e l’hotel Druzhba con la pizzeria Corleone ha procurato 9 morti e 88 feriti. Il ministero della Difesa russo afferma che a Pokrovsk è stato colpito un centro di comando delle forze ucraine: “Nell’area dell’insediamento di Krasnoarmeysk della Repubblica popolare di Donetsk, è stato colpito il posto di comando avanzato del gruppo congiunto di truppe ucraine” Khortytsya”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov. Krasnoarmeysk è il nome russo della città ucraina di Pokrovsk, nell’oblast di Donetsk.
Kiev smentisce Mosca: a Pokrovsk, nessun centro di comando colpito. “Naturalmente queste affermazioni dell’ingannevole propaganda russa non hanno alcuna base reale. È la terza o quarta volta che affermano di aver distrutto questo centro di comando”, ha detto a Ukrainska Pravda il portavoce del gruppo orientale delle forze ucraine, Serhii Cherevatyi, sottolineando che il gruppo Khortytsia, di cui i russi hanno falsamente rivendicato la distruzione del centro di comando, continua “a rispondere agli attacchi nemici”.
Sergi Dobriak, capo dell’amministrazione militare della città, ha dichiarato che “Il secondo missile Iskander russo ha colpito Pokrovsk proprio mentre i servizi di emergenza stavano intervenendo uccidendo e ferendo i soccorritori”. “Il primo missile ha colpito alle 19,15, il secondo alle 19,52. Questo è uno scenario russo-fascista standard: 30-40 minuti tra un missile e l’altro. Quando il servizio di emergenza statale e i soccorritori arrivano per salvare le persone, il secondo missile colpisce e quindi il numero delle vittime aumenta”. Così il vice capo del servizio di emergenza statale ucraino del Donetsk, Andrii Omelchenko, è stato ucciso e 31 agenti di polizia sono rimasti feriti.
Strage a Zaporizhzhia
È di tre morti (un uomo di 43 anni e giovani donne di 19 e 21 anni) e nove feriti, tra cui un bambino di 11 mesi, il bilancio di un primo bombardamento russo su Zaporizhzhia
Poi un attacco missilistico russo ha colpito un hotel della città, provocando un morto e 16 feriti, tra cui 4 bambini. Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che le forze russe hanno distrutto in un bombardamento un centro di raccolta di mercenari stranieri. L’hotel era semplicmente usato dal personale dell’Onu e delle ong.
Un poliziotto è morto e altre 12 persone sono rimaste ferite in un bombardamento russo che ha colpito Orikhiv, nella regione di Zaporizhzhia. In un attacco russo con missili S-300 sul villaggio di Stepne, due persone sono morte.
Al contempo, i filorussi denunciano che 4 civili sono stati uccisi e 2 feriti in un raid ucraino contro un centro abitato nel distretto di Tokmaksky, parte della regione di Zaporizhzhia occupata dai russi.
In Kherson uccisa un’intera famiglia
I bombardamenti russi su Kherson, in Ucraina meridionale, hanno ucciso un’intera famiglia: sette persone sono morte, tra cui una bambina di 23 giorni, suo fratello di 12 anni e i loro genitori e un altro adulto. La strage è avvenuta nel villaggio di Shyroka Balka.
Nel villaggio di Stanislav, invece, due uomini di 57 e 71 anni sono stati uccisi.
Un uomo è morto in un bombardamento nel distretto di Beryslav.
Bombardamenti russi su Chernihiv: 7 morti e 148 feriti
Le forze russe hanno bombardato il centro della città di Chernihiv, nel nord dell’Ucraina. 7 morti e 148 feriti, di cui 15 bambini. Sono 41 i feriti che restano in ospedale dopo il ricovero di ieri, e di questi 15 hanno subito interventi chirurgici. I danni materiali riguardano oltre 500 appartamenti.
“Un normale sabato, che la Russia ha trasformato in un giorno di dolore e perdita”, ha detto Zelensky, aggiungendo che l’attacco è avvenuto nel giorno della Trasfigurazione del Signore, un’importante festa ortodossa. “È atroce attaccare la piazza principale di una grande città al mattino quando la gente cammina, alcuni vanno in chiesa”, ha detto la coordinatrice umanitaria dell’Onu in Ucraina, Denise Brown. Il bombardamento ha colto di sorpresa la popolazione, in una città risparmiata negli ultimi mesi da attacchi su larga scala dopo essere stata brevemente accerchiata dalle forze russe all’inizio dell’invasione nel febbraio 2022.
18 mesi di guerra: la Denuncia dell’Unicef
“Il terribile attacco di oggi contro un’area civile a Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, avrebbe ucciso – secondo le notizie – un bambino di sei anni e feriti almeno altri 12 bambini. L’attacco avrebbe colpito una piazza della città, un edificio universitario e un teatro mentre le famiglie svolgevano la loro vita quotidiana. Questi attacchi segnano la vita delle persone colpite e il tessuto del Paese”.
“Ancora una volta vediamo vite di bambini stroncate e famiglie che soffrono l’insormontabile dolore della perdita di un figlio, tutto a causa di questa orribile guerra. Le uccisioni e le menomazioni di bambini si sono protratte per tutta la durata di questa guerra. Più di 1700 bambini hanno perso la vita o hanno riportato ferite, soprattutto a causa dei bombardamenti. Gli attacchi devono cessare. I bambini devono essere protetti. A questo Paese deve essere data la possibilità di pace e ai suoi bambini la possibilità di un futuro. Ancora una volta, chiediamo a tutte le parti di proteggere i civili e le infrastrutture civili e di rispettare gli obblighi legali e morali di tenere i bambini fuori dalla linea di fuoco. I bambini e le loro famiglie hanno un disperato bisogno di pace”.
A Lutsk nell’Ucraina occidentale, nella fabbrica di un’azienda svedese di cuscinetti a sfera, Skf, sono morti 3 dipendenti a seguito di un attacco notturno.
Tralascio le altre vittime civili registrate negli ultimi 10 giorni nel paese, nelle regioni di Kharkiv (9), Donetsk (7), Dnipropetrovsk (3 fra cui un diciottenne), Kherson (2) e persino nella regione di Volyn, nell’Ucraina nordoccidentale, al confine con la Polonia (3). Un bambino di 8 anni è stato ucciso da un bombardamento russo nella regione di Ivano-Frankivsk.
Esplosione di un impianto a 70 km da Mosca
Sono oltre 80 i feriti e 9 i dispersi in seguito alla potente esplosione che si è verificata nella zona dell’impianto ottico-meccanico di Zagorsk, a Sergiev Posad, a 70 chilometri da Mosca. È successivamente morto in ospedale uno dei feriti, si tratta di una donna.
Secondo la prima ricostruzione ufficiale, il fattore umano è la causa dell’esplosione e non un attacco con droni, come invece ipotizzano diversi canali Telegram. L’impianto ottico meccanico di Zagorsk fa parte della holding Shvabe della Rostec e lavora anche per il ministero della Difesa. I media russi parlano di una esplosione in un impianto di fuochi pirotecnici ma le immagini dello scoppio non corrispondono a queste ipotesi. Secondo Gerashchenko, nell’impianto di Sergiyev Posad si fabbricavano prodotti ottici per i tank T-80 e T-90.
Si vede una nuvola a fungo di una singola esplosione, mentre i fuochi sarebbero esplosi in diverse direzioni.
Il direttore tecnico della Piro-Ross, società del magazzino di fuochi d’artificio esploso mercoledì a Sergiev Posad, vicino Mosca, è stato arrestato sotto forma di custodia cautelare. Chankayev si è dichiarato non colpevole e ha affermato che l’incidente è stato causato da un sabotaggio. È stato aperto un procedimento penale per violazione dei requisiti di sicurezza industriale per strutture pericolose. Se ritenuto colpevole, Chankayev potrebbe essere condannato fino a cinque anni di lavori forzati, con o senza reclusione fino a tre o cinque anni.ù
18 mesi di guerra anche sul mare
Un drone marino caricato con 450 chilogrammi di tritolo ha attaccato una nave della marina russa, che aveva a bordo circa 100 militari. La nave ha subito gravi danni e non è in grado di navigare. Video sui social media sembrano identificare l’imbarcazione con la nave da guerra Olenegorsky Gornyak. Nelle riprese si vede una nave da guerra russa inclinata e rimorchiata vicino a una base navale del Mar Nero.
Secondo il ministero della Difesa britannico questo è stato un “colpo significativo” per la flotta del Mar Nero di Mosca: “È la più grande nave da guerra russa gravemente danneggiata o distrutta dall’affondamento dell’incrociatore Moskva avvenuto il 13 aprile 2022”.
La petroliera russa Sig che trasportava carburante per le truppe di Mosca è stata fatta esplodere nel corso di un’operazione speciale dei servizi militari ucraini e della Marina. L’esplosione della petroliera russa è stata provocata da un drone di superficie con 450 chili di tritolo. La petroliera era carica di carburante e si trovava in acque territoriali ucraine, nei pressi del Ponte di Crimea. Dal 2019 questa nave è oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti per aver trasportato petrolio e carburante dalla Russia alla Siria.
I servizi segreti ucraini (Sbu) difendono gli attacchi con droni alle navi russe nel Mar Nero come “legittimi”, sostenendo che queste si trovavano in “acque ucraine”. I russi hanno invece condannato gli attacchi come “terroristici”. L’Ucraina inoltre ha lanciato un allerta che dichiara le acque di sei porti russi nel Mar Nero sotto minaccia militare. Si tratta delle rade interne ed esterne dei porti di Anapa, Novorossiysk, Gelendzhik, Tuapse, Sochi e Taman.
Un corridoio umanitario
Intanto, l’Ucraina ha aperto corridoi per navi mercantili civili nel Mar Nero, pur avvertendo del rischio di mine russe lungo queste rotte. I corridoi sono destinati soprattutto alle navi civili che si trovano nei porti ucraini di Chornomorsk, Odessa e Pivdenny dall’inizio della guerra.
Il primo cargo civile a utilizzare il nuovo corridoio umanitario è stato la nave portacontainer Joseph Schulte, battente bandiera di Hong Kong, partendo dal porto di Odessa. Il viaggio della Joseph Schulte si è svolto pochi giorni dopo che la marina russa ha sparato colpi di avvertimento ed ha ispezionato una nave di proprietà turca ma battente bandiera di Palau che stava navigando verso il porto fluviale ucraino di Izmail. L’incidente ha provocato le proteste di Ankara ed un avvertimento a Mosca a non alimentare l’escalation nel Mar Nero.
Raid sulla Russia
In aumento gli attacchi ucraini sulla Russia nelle ultime settimane. Negli ultimi giorni i droni ucraini hanno raggiunto regolarmente la capitale e causato danni. L’intensificarsi di attacchi di droni ucraini sul territorio della Federazione Russa hanno aumentato la pressione cui sono sottoposti i vertici delle Forze aerospaziali russe (VKS) perché rafforzino le difese aeree nella parte occidentale del Paese. Secondo l’intelligence della Difesa britannica, è probabile che la pressione ricada soprattutto sul Capo di stato maggiore dell’aeronautica, generale Viktor Afzalov. Il comandante in capo della VKS, generale Serghei Surovikin, che rimane assente, si sospetta che sia stato incarcerato in relazione all’ammutinamento del Gruppo Wagner del giugno 2023.
Decine di soldati russi sono stati feriti o uccisi da un attacco compiuto da 17 droni ucraini vicino a Yevpatoriia, in Crimea, dove hanno colpito una base logistica delle forze russe. Per la prima volta il Servizio di sicurezza civile ucraino (Sbu) ha confermato la responsabilità degli attacchi dell’ottobre 2022 e di luglio 2023 al ponte di Crimea.
Importanti risorse aeree russe senza risultati operativi soddisfacenti
È questa l’opinione dell’intelligence britannica: Mosca continua ad impegnare importanti risorse aeree a sostegno delle operazioni di terra, ma senza effetti operativi decisivi. “Durante l’estate, gli aerei da combattimento tattici russi hanno in genere effettuato oltre 100 sortite al giorno, ma queste sono quasi sempre state ridotte ad operare sul territorio controllato dalla Russia a causa della minaccia costituita dalle difese aeree ucraine. La Russia ha tentato di risolvere il problema utilizzando sempre più spesso bombe plananti con maggiore raggio d’azione. Gli aerei possono liberare questi ordigni a molti chilometri dai loro obiettivi, ma questo sistema non ha al momento dimostrato un’effettiva accuratezza”.
Intervista al campione di scacchi in esilio Kasparov
Secondo Garry Kasparov, Kiev vincerà la guerra e dopo la liberazione dell’Ucraina sarà inevitabile la caduta del “dittatore mafioso” Vladimir Putin perché il regime non dura quando il leader perde la sua legittimità. Oggi, secondo Kasparov, “lo Stato di Putin, oltre ai segni evidenti di una dittatura fascista, è anche uno Stato mafioso. A questo proposito, non ha analogie dirette con la Germania di Hitler o l’Urss di Stalin, perché non esiste un’ideologia. Da un lato questo lo rende più forte, perché se non c’è ideologia può trattare con chiunque: con l’estrema sinistra, con l’estrema destra. Dall’altro è più debole internamente perché, a differenza di una dittatura ideologica, nessuno vuole morire per un’idea”.
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