Tempo di guerra. 11 mesi e 10 giorni

Seredyna – Buda (regione di Sumy) dopo il bombardamento russo del 28 gennaio 2023. Di Dsns.gov.ua, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=128217209

11 mesi e 10 giorni di guerra. Continua ininterrottamente lo stillicidio delle vittime civili in Ucraina.

Nella regione di Kharkiv, tre civili morti. Sette nella regione di Kherson. Nella regione di Donetsk, dieci. Nel distretto di Zaporizhzhia, i morti sono stati tre. Le vittime sono perite negli attacchi russi contro edifici residenziali e infrastrutture.

Le vittime russe

Ma ci sono anche i russi, naturalmente: i soldati. Secondo stime statunitensi, il numero delle vittime russe potrebbe aver raggiunto quota 188.000: il dato è stato dal quotidiano Sun attribuito a fonti della Difesa. Si ritiene che il numero includa anche i mercenari Wagner.

La società di mercenari russi Wagner è stata inserita nell’elenco delle organizzazioni criminali transnazionali Usa. Wagner ha inviato a combattere in Ucraina quasi 50mila persone, l’80 per cento delle quali reclutate nelle carceri. La Corea del Nord fornisce armi alla Wagner, a quanto dimostrano le fotografie raccolte lo scorso novembre dall’intelligence Usa. 

Cardinale Gerhard Muller

Nel libro In buona fede scritto con la vaticanista Franca Giansoldati e pubblicato il 27 gennaio, il cardinale Gerhard Muller, prefetto emerito dell’ex Sant’Uffizio, rileva:
 «A mio avviso il presidente Putin, proprio perché è un cristiano ortodosso osservante, costituisce un esempio ancora più grave rispetto a figure come Hitler e Stalin, considerando che entrambi erano atei. Da un cristiano che si presenta in pubblico usando simboli cristiani, per esempio il rosario o il crocifisso, ci si aspetta un atteggiamento conseguente ai principi del cristianesimo».

Il porporato risponde anche sulle critiche mosse al Papa a proposito della guerra in Ucraina.

«Il Papa ha speso parole molto forti per arrivare a un cessate il fuoco, ha lanciato appelli e ha cercato di fare tutto il possibile per i profughi, anche se non ha mai condannato apertamente Putin all’inizio del conflitto. Probabilmente perché c’era il timore che il Cremlino potesse vendicarsi sulla vita delle comunità cattoliche presenti sul territorio russo: si tratta di una piccola minoranza, ma assai vivace e attiva.

Forse allo scoppio della guerra avrebbe potuto rivolgersi al presidente russo pubblicamente, facendo leva sul fatto che Putin è un cristiano praticante e mettendo in evidenza che andare a baciare le icone e accendere i ceri nella Cattedrale moscovita del Cristo Redentore avrebbero dovuto indurlo a riflettere sul Vangelo, impedendo l’uccisione deliberata di decine di migliaia di ucraini e la distruzione di città, in una propaganda martellante viziata dalla menzogna. Un cristiano che va in chiesa come può arrivare a tanta violenza, e come si può spiegare questa contraddizione?».

Le Chiese ucraine al Bambino Gesù per ringraziare dell’accoglienza

Una delegazione del Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose ha visitato l’ospedale del Bambin Gesù che  ha dato fin dall’inizio la sua disponibilità all’accoglienza dei bambini malati che con le loro famiglie fuggivano dal conflitto per ricevere cure diventate difficili se non impossibili. Fino ad oggi il Bambino Gesù ha preso in carico quasi duemila pazienti ucraini; attualmente sono ricoverati in ospedale 16 bambini, mentre 14 pazienti e familiari sono ospitati nelle case di accoglienza che collaborano con il Bambino Gesù. La delegazione ha infatti formulato «Un commosso e sentito ringraziamento per l’accoglienza riservata a quasi 2mila bambini ucraini in fuga dalla guerra e bisognosi di cure». L’organismo comprende quasi tutte le maggiori religioni e confessioni in Ucraina.

Il Consiglio panucraino delle Chiese

Il Consiglio panucraino delle Chiese, che comprende cristiani, ebrei e musulmani, ha incontrato papa Francesco. Il Capo della Chiesa greco-cattolica, Sviatoslav Shevchuk, ha detto in una conferenza stampa in Vaticano: «Abbiamo rinnovato l’invito al Santo Padre a visitarci in Ucraina. Il Santo Padre segue gli sviluppi e cerca un momento giusto. Non abbiamo ancora una risposta ma con la nostra visita abbiamo fatto vedere che lo aspettano non solo i cattolici ma tutti gli ucraini».

Le Chiese ucraine, ha detto anche mons. Shevchuk, sono favorevoli all’invio di armi da parte dell’Occidente. «La guerra è sempre una sconfitta dell’umanità, è sempre un orrore e deve essere condannata in se stessa. Anni e anni ho insegnato la morale cattolica e che la Chiesa non parla più della guerra giusta. Ma quando ho visto queste fosse comuni, questi cadaveri delle donne e dei giovani ho ripensato tutta la dottrina della Chiesa cattolica insegnata per anni. Che cosa possiamo fare per fermare l’aggressore? Come possiamo proteggere la vita? Questa domanda è aperta e se voi sapete come fermare i carri russi senza le armi vi saremmo grati. Noi siamo costretti all’autodifesa».

338 giorni 27 gennaio 11 mesi e 8 giorni

Intelligence Gb: false notizie su avanzate russe

L’intelligence britannica dubita della veridicità delle notizie diffuse da Mosca su presunte avanzate dell’esercito russo nelle zone di Zaporizhzhia e Donetsk. «Negli ultimi sei giorni i commentatori online russi hanno sostenuto che le forze di Mosca hanno compiuto progressi significativi, sfondando le difese ucraine in due aree: nell’oblast di Zaporizhzhia, vicino a Orikiv e 100 km ad est, nell’oblast di Donetsk, vicino a Vuhledar. Le unità russe hanno probabilmente condotto a livello locale attacchi esplorativi vicino a Orikiv e Vuhledar, ma è altamente improbabile che la Russia abbia effettivamente ottenuto progressi sostanziali. Esiste una possibilità realistica che le fonti militari russe stiano deliberatamente facendo disinformazione nel tentativo di far credere che l’operazione russa stia conservando il suo impeto».

Mosca ricorda l’Urss introducendo l’addestramento militare nelle scuole

Il ministero della Difesa britannico commenta la decisione di Mosca di introdurre l’addestramento militare di base nel curriculum della scuola secondaria. Questa iniziativa «sottolinea l’atmosfera sempre più militarizzata della Russia in tempo di guerra, oltre ad essere una (probabilmente voluta) evocazione dell’Unione Sovietica: una formazione simile era obbligatoria nelle scuole fino al 1993». Il ministero dell’Istruzione russo ha fornito dettagli sul corso, denominato «Nozioni di base sulla sicurezza della vita», che verrà introdotto nelle scuole e dovrà essere frequentato obbligatoriamente dal primo settembre prossimo. Il corso includerà l’addestramento con mitragliatrici della serie AK e bombe a mano, oltre ad esercitazioni militari e all’uso di equipaggiamento per la protezione personale. Già a dicembre il ministero della Scienza aveva annunciato un programma di addestramento militare per gli studenti universitari.